Il Governo ha vietato di effettuare autopsie sulle vittime di Covid-19 per “insabbiare la verità”. Possibile secondo una teoria del complotto che è diventata virale sui social, diffusa in particolare da un account che si era già reso protagonista della diffusione in Italia di Plandemic, il video complottista americano che sta avendo un seguito rilevante in tutto il mondo.
Così è stata diffusa una circolare del “Ministero della Sanità”, con un errore in principio dato che lo stesso dicastero è da citare correttamente in “Ministero della Salute”, in cui vi sarebbe riportata questo divieto di autopsia. Peccato che la circolare, la n. 15280 del 2 maggio 2020 dall’oggetto “Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia COVID-19 riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione”, non contenga nulla di tutto ciò.
Non è chiaro se per una semplice incomprensione del testo, o peggio con l’obiettivo di diffondere informazioni false, un passaggio viene distorto. Nel capitolo C, a pagina 4, una parte recita: “Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di COVID-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”. Nel punto 2 viene chiarito ancora meglio questo passaggio, anche se in italiano è chiaro che “non si dovrebbe” non significa “è vietato”. La circolare infatti prosegue così: “L’Autorità Giudiziaria potrà valutare, nella propria autonomia, la possibilità di limitare l’accertamento alla sola ispezione esterna del cadavere in tutti i casi in cui l’autopsia non sia strettamente necessaria. Analogamente le Direzioni sanitarie di ciascuna regione daranno indicazioni finalizzate a limitare l’esecuzione dei riscontri diagnostici ai soli casi volti alla diagnosi di causa del decesso, limitando allo stretto necessario quelli da eseguire per motivi di studio e approfondimento”.
In sostanza, sostenere che il Ministero della Salute abbia vietato le autopsie sulle vittime di Covid-19 è falso, e legare questa possibilità ad un presunto complotto per “insabbiare la verità” è l’ennesima prova che le fake news sul Coronavirus siano un pericolo fortissimo per l’informazione.