Djokovic contro Wimbledon. Si espone, senza mezzi termini, il campione serbo sulla decisione del torneo di Wimbledon di escludere i tennisti russi e bielorussi dai prossimi Championship. Altro bando dopo l’esplosione della guerra in Ucraina scatenata dall’invasione annunciata dal presidente russo Vladimir Putin supportato dall’alleato di Minsk Aleksandr Lukashenko. Wimbledon ha rilasciato una nota dichiarando di condividere “la condanna universale delle azioni illegali della Russia” e che “è nostra responsabilità fare la nostra parte negli sforzi diffusi del governo, dell’industria, delle istituzioni sportive e creative per limitare l’influenza globale della Russia con i mezzi più forti possibile”.

E il numero 1 del tennis mondiale non ci sta. Djokovic ha definito una cosa “da pazzi” il bando. “Condannerò sempre la guerra, non sosterrò mai la guerra essendo io stesso figlio della guerra, essendo cresciuto durante le guerre civili che hanno seguito il crollo della Jugoslavia. Sono consapevole del trauma emotivo che lascia un evento del genere, tutti sappiamo cosa è successo in Serbia nel 1999. Tuttavia, non posso sostenere la decisione di Wimbledon, penso sia pazzesca. I tennisti, gli atleti, però non c’entrano niente con la guerra. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è buono”, ha dichiarato Djokovic.

Il campione serbo era stato al centro delle attenzioni mediatiche di tutto il mondo a inizio anno in occasione della sua partecipazione all’Australian Open. Dove alla fine non ha partecipato in quanto non vaccinato e in mancanza di un’esenzione valida. La polemica era esplosa dopo un post del tennista che si diceva in partenza per Melbourne dove avrebbe partecipato al torneo proprio in virtù di un’esenzione medica. Le indagini e gli approfondimenti avviati dopo l’esplosione del caso mediatico hanno smentito la validità di quel certificato.

La decisione presa a Wimbledon è stata criticata anche dalla Atp e dalla Wta. Le due associazioni potrebbero anche negare al torneo l’attribuzione dei punti rendendolo solo un evento d’esibizione. E a Wimbledon potrebbe essere comminata una multa da 250mila sterline secondo il Telegraph. Il giornale scrive quindi che la decisione “lascia aperta la possibilità di lunghe e dannose battaglie legali”. Per il quotidiano sul bando avrebbe pesato addirittura l’imbarazzo della Casa Reale nel caso in cui avrebbe dovuto premiare Daniil Medvedev, attuale numero 2 al mondo.

Durissima la reazione dell’Atp dopo la decisione di Wimbledon: “Riteniamo che la decisione unilaterale sia ingiusta e abbia il potenziale per creare un precedente dannoso per il gioco. La discriminazione basata sulla nazionalità costituisce anche una violazione del nostro accordo con Wimbledon che afferma che l’ingresso dei giocatori si basa esclusivamente sulle classifiche Atp”. Condanna naturale da Mosca sul bando. “Rendere gli sportivi ostaggi di intrighi politici è inaccettabile. Spero che i giocatori non perdano la forma fisica”, ha detto ai giornalisti il ​​portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Il bando di Wimbledon segue tra gli altri quelli alle nazionali escluse dai mondiali in Qatar e agli atleti dalle Paraolimpiadi invernali. L’edizione del 2022 di Wimbledon è in programma dal 27 giugno al 10 giugno.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.