Il mistero dell’uomo svanito nel nulla dall’avellinese da oltre 1 anno
Domenico Manzo, la storia della scomparsa dell’ex calciatore: tra gli indagati la figlia Romina e l’amica Loredana
Era l’8 gennaio 2021 quando Domenico Manzo, 69 anni, ex calciatore e ora muratore in pensione, scomparve nel nulla a Prata di Principato Ultra, provincia di Avellino. Separato, con due figli, Romina e Francesco, per diverse stagioni aveva indossato anche la maglia della ternana. Quella sera a casa si festeggiava il compleanno della figlia 21enne. Ad inquadrare l’ultima volta che è stato visto le telecamere di videosorveglianza: erano le 22 circa a Prata e lui si incamminava verso una vecchia stazione ferroviaria poco distante dalla sua abitazione.
La sera della scomparsa, Domenico Manzo era a casa per la festa di compleanno della figlia Romina: ad un certo punto, esce di casa per fumare una sigaretta, poi si allontana dall’abitazione. Viene ripreso da alcune telecamere mentre percorre la strada e arriva ad un incrocio, tra via Annunziata e via Marconi. Qui, l’ultima sua immagine: si ferma sotto il balcone di un palazzo che fa angolo e poi fa per imboccare via Annunziata. A quel punto però si ferma, come se ci avesse ripensato, torna indietro e va nella direzione opposta: via Guglielmo Marconi. Scomparso dall’inquadratura, a quel punto di lui non ci sono più avvistamenti.
Le ricerche, partite immediatamente con la segnalazione della scomparsa, hanno impegnato tutto il territorio di Prata di Principato Ultra e dintorni. Poco distante dal luogo della scomparsa, scorre il fiume Sabato e quindi vi partecipano anche sommozzatori: la possibilità era che potesse essere finito nelle acque del fiume irpino-sannita, ma ogni ricerca è inconcludente. Vengono anche utilizzati dei droni, ma di Manzo nessuna traccia.
Le indagini però si sono rivolte anche ai presenti di quella sera: subito sentiti tutti i presenti alla festa poco prima che Manzo si allontanasse, per capire se dai loro racconti potesse emergere qualche dettaglio utile alle indagini. E proprio su queste dichiarazioni ci sarebbe stata una svolta: lo scorso 5 maggio, la figlia Romina e l’amica Loredana sono infatti iscritte nel registro degli indagati la prima accusata di sequestro di persona e di falsa testimonianza al pubblico ministero, e la seconda accusata di favoreggiamento nel sequestro e a sua volta di falsa testimonianza al pm. L’amica raccontò illo tempore di essere arrivata in ritardo alla festa perché avrebbe investito un cane lungo il tragitto: ma di questo evento le forze dell’ordine non hanno mai trovato un riscontro. A alle due si aggiunge un terzo indagato, l’ex fidanzato di Loredana, con l’accusa di false informazioni rese al pm e favoreggiamento.
Gli investigatori stanno sentendo tutti i presenti alla festa di compleanno di Romina nel quale scomparve anche il padre Domenico e cercando anche altre immagini di videosorveglianza che possano aver ripreso l’uomo mentre si allontanava da casa quella notte. Fino a qualche settimana fa non vi erano indagati né ipotesi concrete sulla sua scomparsa: poi la svolta. Nel mirino alcuni dettagli dichiarati dalla figlia Romina e dai due amici, che gli inquirenti non sono riusciti a riscontrare. Indagini che proseguono in tutte le direzioni.
L’ultima novità sul caso riguarda il sequestro di un Suv noleggiato da figlia e amica in quei giorni. Solo nelle ultime settimane gli inquirenti hanno provveduto a disporre il sequestro dell’auto usata la sera della scomparsa dell’uomo da Loredana. Si tratta di un Suv preso a noleggio il giorno precedente ma guidato dalla neo patentata Loredana, la sola ad avere all’epoca la patente. Proprio l’auto sarebbe al centro del giallo: quella sera Loredana arrivò molto scossa alla festa di compleanno di Romina, figlia di Domenico Manzo, riferendo di aver investito un cane.
La carcassa dell’animale, tuttavia, non è mai stata rinvenuta ed anche di recente, intervistata da Chi l’ha visto, la ragazza ha precisato di non aver mai detto di averlo ucciso, ma solo ferito. Il cane, dunque, sarebbe successivamente scappato. Il sequestro dell’automobile nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Domenico Manzo serviranno a stabilire se l’uomo sia mai entrato nell’abitacolo prima di far misteriosamente perdere le sue tracce. La speranza, dopo oltre un anno dalla vicenda, è che possano esserci ancora tracce utili. L’auto, infatti, al momento della riconsegna sarebbe stata rinvenuta anche sporca, piena di fogliame e terra, ma pare sia stata successivamente ripulita.
Fonte: Fanpage.it
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