Avrebbero violentato a turno una donna, poi uno dei miliziani di Hamas, lo scorso 7 ottobre, le avrebbe sparato alla testa mentre la stava stuprando infine, non contenti, i terroristi avrebbero mutilato il corpo della povera malcapitata, lanciandosi le parti tagliate via. E’ il racconto di una testimone oculare, di una donna israeliana sopravvissuta all’orrore del 7 ottobre scorso quando centinaia di miliziani di Hamas invasero Israele uccidendo e sequestrando persone nei vari kibbutz presenti subito dopo aver varcato la Striscia di Gaza.
Una testimonianza raccolta dall’Unità Lahav 433 della polizia criminale, quella che segue i casi più complessi in Israele e, dopo il 7 ottobre, ha avviato una inchiesta sui massacri di Haams. I primi esiti vengono riportati dal quotidiano di sinistra Haaretz che evidenzia la prima la prima testimonianza diretta di uno stupro di gruppo durante l’assalto ai kibbutz e ai villaggi. Prima testimonianza che aggiunta ai ritrovamenti dei corpi di diverse donne nude, con i polsi legati e i segni di abusi, cristallizzano l’orrore commesso, e continuamente negato (“abbiamo colpito solo soldai e uomini”), dai terroristi di Hamas.
La donna in questione è invece una teste oculare. Il suo racconto, rafforzato anche da quello di un’altra donna che si nascondeva assieme a lei (ma che non ha visto l’orrore), è raccapricciante. La donna ha spiegato di aver visto una ragazza stuprata a turno da uomini in mimetica, l’ultimo le ha sparato alla testa mentre la stava violentando, hanno mutilato il corpo e si lanciavano le parti tagliate via. Altri miliziani esibivano invece la testa di un’altra donna come trofeo.
La polizia sta analizzando oltre 50mila video ripresi dalle camere indossate dai terrorsti terroristi, da quelle presenti sulle auto dei civili israeliani e da quelle di sicurezza presenti nelle case o nei villaggi. Ad oggi l’istituto di medicina forense a Tel Aviv ha dato un nome ai resti di 843 civili ammazzati negli attacchi mentre i soldati uccisi sono stati 400.