Il dramma della chiusura forzata
Dopo 30 anni il Ciottolo chiude, il grido di Gianni: “27 famiglie a rischio”
Una saracinesca abbassata può fare tanto male al cuore. Lo sa bene Gino Bergame’, titolare dello storico locale Il Ciottolo in via Amerigo Vespucci. “Chiudere il negozio è stato un colpo al cuore – racconta Gino – non mi vergogno a dire che ho pianto. Dopo 31 anni di apertura è la prima volta che succede. Noi da 31 anni siamo aperti 365 giorni all’anno, compreso i festivi”.
Nel locale di Gino lavorano circa 27 famiglie, ora tutte in cassintegrazione. “Spero che il Governo li supporti adeguatamente – dice – io starò loro vicino finchè potrò. Questa è una catena di crisi economica non indifferente: io chiudo e dopo di me andranno in crisi anche tutti i miei fornitori, a catena andrà tutto male”. Ogni sera davanti al Ciottolo c’era il traffico, tanti i clienti che affollavano via Amerigo Vespucci di ritorno da una serata in discoteca o per assaporare una delle sue bontà appena sfornate. Adesso davanti alle saracinesche abbassate c’è solo molto silenzio. “Spero che tutto questo non diventi una interminabile catena di disoccupazione e di una grande crisi economica”.
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