Dopo averlo chiesto apertamente, anche polemizzando con un Pd sempre pronto a puntare il dito, Guido Crosetto verrà ascoltato dal Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, sul caso dossieraggi e le 10mila pagine verminaio”nelle mani di Striano e l’ambiguo 007 indagato. Ad annunciarlo è lo stesso presidente del Comitato Lorenzo Guerini. “Il Comitato sta facendo il proprio lavoro, esamina le carte, dopo aver fatto un primo ciclo di audizioni all’inizio della questione, sia con il procuratore Melillo, con il procuratore Cantone, con il sottosegretario Mantovano. Sulla base delle carte faremo un ciclo di audizioni in cui sicuramente ci sara’ anche il ministro Crosetto che ha già dato la sua disponibilità. E’ questione di definizione di agende dei prossimi giorni”.

Dossieraggi, al Copasir anche Mantovano e Caravelli

Le nuove audizioni partiranno entro i prossimi 30 giorni con il Copasir che convocherà anche il sottosegretario con delega ai servizi Alfredo Mantovano e il numero uno dell’Aise (agenzia informazioni e sicurezza esterna) Giovanni Caravelli.

Crosetto nelle scorse ore si era detto “ben lieto di dire tutto ciò che ho riferito a Cantone al Copasir, ovvero in una sede vincolata al segreto, dove si scoprirà che non c’è, né ci sarà, mai nulla su cui poter fare speculazione politica o inventare contrasti nel Governo, ma solo circostanze serie e circostanziate che ogni cittadino ha il dovere di denunciare”.

Crosetto e la polemica col Pd: “Gossip e retroscena usciti da altri”

“Da giorni – ha spiegato polemizzando con i dem – esponenti politici, giornali e commentatori stanno speculando su una denuncia molto circostanziata che ho fatto mesi fa alla magistratura e che oggi è l’epicentro di un’inchiesta seria e puntuale, quella sui dossieraggi, da mesi in mano al procuratore della Repubblica di Perugia, Cantone, il quale ha parlato, proprio in sede di commissione Antimafia, quindi davanti a tutti loro, di ‘numeri preoccupanti, inquietanti e mostruosi’ e che ha avuto la gentilezza di ringraziarmi, sempre in quella sede, sottolineando come: ‘Abbiamo sentito due volte il ministro Crosetto, che va ringraziato per la scelta di rivolgersi all’autorità giudiziaria consentendo di scoprire quello che è un vero e proprio verminaio’. Il Pd, dunque, cerca di stravolgere fatti precisi e circostanziati, riferiti ad un magistrato, e non al bar, spacciandole come parole fuori posto. Come si permettono di commentare in modo così strumentale la denuncia – coraggiosa, come molti hanno detto – all’autorità giudiziaria da parte di un cittadino, pro tempore Ministro, su una vicenda così torbida e pericolosa? Mi pare evidente che io non abbia nulla da dire o che nulla io possa dire su una denuncia e un’inchiesta in corso che ha i suoi tempi e su attività ed episodi che ho considerato così gravi al punto di spingermi a denunciarle a un magistrato. Da altri, e non certo da me, sono fuoriusciti verbali, dichiarazioni, mezze frasi alternate a mezze verità, gossip e retroscena. Io ho finora evitato commenti e parole sul tema. Da vero garantista, difendo sempre il segreto istruttorio, oltre che, ovviamente, i diritti degli imputati (anche se accusati dalle mie denunce) e il lavoro dei magistrati”.

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