Le ipotesi al vaglio
Dpcm di Natale, ok alle riaperture ma con prudenza: cosa cambia per spostamenti, negozi e coprifuoco

Sì alle riaperture, ma con regole rigide per non compromettere l’andamento dell’epidemia di Coronavirus nel Paese e scongiurare una nuova impennata di contagi. È questo il piano del governo Conte in vista del prossimo Dpcm che dovrà essere varato il prossimo 4 dicembre e che dovrebbe restare in vigore sino all’Epifania, dovendo così regolare la vita degli italiani per l’intero mese di dicembre, quello delle festività di Natale, di Capodanno ed Epifania (a gennaio).
Misure non ancora ufficializzate ma che sono sul tavolo dell’esecutivo e dei ministri competenti già da giorni: un governo diviso tra le esigenze di mantenere una certa rigidità sulle regole, per evitare che la curva dei contagi torni a salire, e le esigenze delle attività produttive che risentono gravemente della crisi economica. Vediamo quindi quali sono le misure che dovrebbe prendere il governo.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI – L’attuale Dpcm vieta il movimento nelle regioni in zona arancione e rossa se non per motivi lavoro, salute e urgenza, da giustificare tramite il modulo autocertificazione. L’esecutivo sta quindi valutando delle deroghe per consentire a congiunti che vivono in luoghi diversi di poter stare insieme: scelta che però trova resistenza all’interno della stessa maggioranza, con il fronte più rigorista che chiede al contrario di limitare in occasione delle festività gli spostamenti che non siano giustificati da motivi di ricongiungimento familiare, in modo da impedire i viaggi.
Dubbi sullo spostamento tra regioni manifestato chiaramente dal ministro della Salute Roberto Speranza domenica sera, a Che tempo che fa su Rai 3. Lo spostamento tra regioni per Natale, “per il modello che utilizziamo, può avvenire solo se tutte le regioni andassero in zona gialla ma in questo momento dobbiamo evitare tutti gli spostamenti che non sono necessari. Dobbiamo panificare le vacanze con prudenza”.
COPRIFUOCO – Sull’orario del coprifuoco il governo sembra invece marciare in una unica direzione, ovvero quella di prorogarne l’orario alle 23, con la possibilità di arrivare alle 24 soltanto il giorno di Natale anche per consentire la partecipazione a celebrazioni religiose.
I NEGOZI – La proroga dell’ora di coprifuoco è strettamente legata all’ipotesi di prolungare l’orario di apertura dei negozi fino alle 22, così da diluire l’affluenza dei clienti nei giorni precedenti le festività natalizie. Nella maggioranza però è ancora accesa la discussione sull’eventualità di prorogare l’orario di apertura anche nelle zone rosse, dove i negozi rischiano di restare anche in questo periodo dell’anno. In fase di valutazione anche la riapertura dei centri commerciali nel fine settimana e nei giorni festivi, dove gli ingressi contingentati potrebbero non bastare per impedire il formarsi di assembramenti (e quindi contagi).
BAR E RISTORANTI – Salvo ripensamenti, nessuna manica larga per bar e ristoranti sarà presente nel prossimo Dpcm. Il premier Conte dovrebbe infatti mantenere le restrizioni attualmente in vigore con la chiusura alle 18, valida anche in zona gialla. Resterà inalterata anche la regola che prevede un massimo di 4 persone a tavola e mascherina obbligatoria quando ci si alza, mentre sarà possibile vendita per cibo e bevande da asporto e la consegna a domicilio.
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