Il discorso del premier
Draghi al Senato silura Salvini: “Sostenermi vuol dire accettare l’irreversibilità dell’euro”

Un discorso sobrio, condito anche da qualche gaffe sui numeri perché “non sono mai stato così emozionato”, ma anche qualche stoccata che non è sfuggita a nessuno. Mario Draghi nel suo lungo discorso programmatico al Senato, dove questa sera riceverà una ampia fiducia, ha lanciato dei segnali chiarissimi sulla sua idea di Paese, su come rilanciarlo nelle sfide economiche e sanitarie, ma anche su dei temi che sono il fondamento stesso del suo “credo”.
Tra questi un punto chiave riguarda l’Euro. Impossibile infatti non rimarcare le parole sulla moneta unica europea e sul ruolo delle istituzioni di Bruxelles. Draghi da Palazzo Madama ha risposto di fatto al leader della Lega Matteo Salvini, che ieri con una ‘battuta’ sull’Euro mentre era ospite in tv su La7 aveva chiarito che “di irreversibile c’è solo la morte”, smarcandosi dalla linea ‘europeista’ tenuta nei giorni precedenti.
Per il nuovo presidente del Consiglio l’appoggio alla moneta unica e all’Europa è invece una condizione imprescindibile, come chiarito oggi in Aula: sostenere il suo governo infatti “significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”.
Sul rapporto con l’Europa il messaggio di Draghi è chiarissimo: “Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini, ma nelle aree definite dalla loro debolezza cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa. Anzi, nell’appartenenza convinta al destino dell’Europa siamo ancora più italiani, ancora più vicini ai nostri territori di origine o residenza. Dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell’Unione europea. Senza l’Italia non c’è l’Europa. Ma, fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine. C’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere”, ha detto il premier rivolgendosi in maniera evidente ai partiti euroscettici presenti in Parlamento.
Un Salvini che incassa ma fa finta di niente, come emerge chiaramente dalla prima reazione del segretario del Carroccio dopo il discorso di Draghi. Su Twitter infatti l’ex ministro dell’Interno evita di discutere dei temi europeisti e commenta altro, i punti che reputa a sua favore: “Più salute e meno tasse, più rimpatri e meno burocrazia, più cantieri e meno sprechi, responsabilità e rispetto nei confronti delle future generazioni, orgoglio di essere italiani. Ottimo punto di partenza, nel nome di efficienza, trasparenza e cambiamento. La Lega c’è”.
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