Il dibattito sullo sviluppo del Mezzogiorno
Draghi riduca il gap tra Nord e Sud investendo in infrastrutture e ambiente

La convergenza delle due direttrici conduce a porre in risalto il tema prioritario della transizione energetica, vale a dire della crescita sostenibile, compatibile con l’esigenza di ridurre le emissioni che alterano il clima. Bisogna essere consapevoli che le stime più attendibili segnalano un aumento significativo della domanda energetica globale del 30% al 2040, ovviamente con velocità differenti nelle diverse regioni del mondo. È quindi da una crescita della quota relativa al gas naturale e, soprattutto, delle produzioni da fonti rinnovabili che sono attese le performance incrementali più forti. Il modello dell’economia sostenibile poggia infatti su tre fattori: incremento globale delle produzioni da fonti rinnovabili; incremento dell’efficienza delle reti elettriche mediante la transizione dalle reti tradizionali alle reti intelligenti (smart grid); introduzione di un modello di sistema elettrico a dimensione sovranazionale. Un orizzonte in cui il ruolo del Mezzogiorno d’Italia è imprescindibile.
Il nostro Sud è terra elettiva, in ambito europeo, di produzioni green, anzitutto da fonte solare. Il suo territorio è un hub naturale di interscambio di energia elettrica della supergrid euromediterranea, vale a dire dell’infrastruttura transcontinentale che permetterà di sostenere la domanda europea di consumi energetici con l’apporto di produzioni non inquinanti. Siamo consapevoli che le misure da adottare per limitare il fenomeno del riscaldamento globale rispetto all’era preindustriale dovranno essere drastiche.
E che in questa prospettiva l’industria elettrica è chiamata a una doppia sfida: aumentare enormemente le produzioni per far fronte alla crescita della domanda e, nel contempo, rivoluzionare il mix generativo che non può più vedere egemone la componente idrocarburi. Saranno indispensabili massicci investimenti per generare e trasportare l’elettricità in maniera efficiente. E puntare sullo sviluppo di innovazioni tecnologiche in grado di supportare un’industria degli accumuli di energia elettrica sostenibile. Perché, in definitiva, la transizione ecologica non può fare a meno dei grandi cambiamenti a cui si assiste, e sempre più si assisterà, nel mondo dell’energia.
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