Il comico e la "Mary Poppins un po' suonata"
“Draghi una bravissima persona”: anche Grillo, dopo Di Maio, ha avuto una buona impressione

“È proprio una bravissima persona”, Mario Draghi, il Presidente del Consiglio incaricato dl Capo dello Stato Sergio Mattarella. A pensarlo e a dirlo è Beppe Grillo, il garante del Movimento 5 Stelle sceso a Roma per partecipare alle consultazioni con il premier incaricato. “Proprio una brava persona”, avrebbe detto, come ha scritto in un retroscena Il Foglio. Una toccata e fuga, quella del comico, che terminato l’incontro non ha parlato con i giornalisti.
Non è passato dalla Sala della Regina. È andato verso il garage della Camera, e via. Lasciando dietro di sé e in mano a un M5s a pezzi le sue buone impressioni e una consueta frase enigmatica. “Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti”. È di Platone, la citazione. Ignoti invece i destinatari: forse una Lega che dovrebbe essere esclusa dall’esecutivo, come vorrebbe il Partito Democratico; più probabilmente la fronda anti-governista guidata da Alessandro Di Battista interna al M5s. L’ermeneutica si spreca.
Quello che sembra certo è invece l’idea di Grillo dei 5 Stelle del futuro, sul modello dei Verdi tedeschi, come ha scritto sul suo blog. Un partito cui mettere capo Giuseppe Conte. Subito però un ministero per la Transizione Ecologica da affidare allo stesso “avvocato del popolo”. Prima ancora dei Grunen in salsa grillina, quindi, la partecipazione all’esecutivo Draghi, “non possiamo non essere della partita, che dobbiamo imporre i nostri temi” avrebbe detto durante i 45 minuti di riunione pre-consultazioni.
Draghi è “la nostra salvezza”, avrebbe aggiunto il garante, secondo il Corriere della Sera. Da uomo dei “vaffa-day” a sarto, artefice di cuciture all’interno e all’esterno del Movimento per formare il governo. Un altro Grillo. Altra idea per Conte è quella di ministro al Recovery Fund. Si vedrà: lunedì parte la seconda tornata di consultazioni. Davide Casaleggio intanto prova a tornare nel gioco spingendo per il voto su Rousseau. Un’accoglienza tiepida per il figlio del guru Gianroberto. Gli indecisi potrebbero essere ancora troppi, una 40ina al Senato, forse. Per niente indeciso Grillo che su Draghi è passato da una “Mary Poppins un po’ suonata” a una “bravissima persona”. Un’ottima impressione insomma, la stessa che l’ex Presidente della Banca Centrale Europea fece all’attuale ministero degli Esteri Luigi Di Maio. Chi l’avrebbe mai detto.
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