La tragedia delle morti bianche
Dramma a Ischia, Vittorio Tommasone precipita nel vuoto e muore: l’operaio lascia moglie e tre figli
Tre morti al giorno, una vittima ogni 8 ore. Sono le statistiche impietose e intollerabili della strage silenziosa delle morti bianche. L’ultima tragedia sul lavoro risale a ieri mattina. A Forio d’Ischia un operaio di 59 anni è morto dopo la caduta da un’impalcatura in un cantiere edile. È precipitato da un’altezza di circa sette metri, dal solaio del secondo piano dell’immobile in ristrutturazione. Subito soccorso, è stato trasferito in ospedale, ma le ferite riportate si sono rilevate irrimediabilmente troppo gravi.
Si chiamava Vittorio Tommasone e viveva proprio sull’isola verde con la moglie e i tre figli. Ora su dinamica e circostanze del tragico incidente ci saranno indagini e forse un processo, e chissà quanta attesa per arrivare alla verità. Resta intanto la tragedia, l’ennesima, che sullo sfondo ha i purtroppo soliti scenari, le purtroppo solite falle nella sicurezza. Ieri mattina il 59enne era al lavoro nel cantiere edile di via Palummera. Per motivi che restano da chiarire, ha perso l’equilibrio precipitando al suolo insieme al montacarichi. Le indagini sono state avviate dai carabinieri della compagnia di Ischia e la Procura di Napoli, come da prassi, ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, per far luce sull’incidente. Si procede per le ipotesi di omicidio colposo e inosservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro. Soprattutto perché nell’impresa il 59enne non risultava regolarmente assunto, un lavoratore in nero come le tante vittime di morti bianche.
Secondo l’Associazione Giustitalia, che si occupa di risarcimenti e indennizzi per infortuni sul lavoro, sussistono gravissime responsabilità civili, penali e amministrative a carico del datore di lavoro che non abbia adottato tutte le misure idonee per scongiurare il rischio di infortuni. «Quella dei morti sul lavoro è una vera e propria strage silenziosa. La tragedia di Forio d’Ischia è solo l’ultimo episodio di una lista diventata troppo lunga e troppo dolorosa: solo quest’anno dai dati provvisori sono oltre cento le morti bianche in Campania». È il pensiero di Michele Schiano di Visconti, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia che ha presentato un emendamento al bilancio di previsione «per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro e per garantire un adeguato supporto alle imprese con un organico fino a 150 dipendenti, con l’istituzione di un fondo di 500mila euro per il 2022 destinati alla formazione del personale».
«Il settore della sicurezza sul lavoro – ha aggiunto Schiano – è quello tra i più sensibili della nostra quotidianità, per questo è necessario assicurare la formazione dei lavoratori garantendo loro la sicurezza e il regolare svolgimento delle attività». Una strage silenziosa che parla di numeri da guerra civile. Sono 1.017 le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nei primi 10 mesi del 2021, dati impressionanti che a livello nazionale fotografano un’inaccettabile strage. La tutela dei lavoratori dovrebbe essere una priorità assoluta dell’agenda politica e su formazione e cultura della sicurezza bisognerebbe investire decisamente di più. Nel dettaglio, ci sono regioni in «zona rossa» per quanto riguarda le morti bianche. La Campania è tra queste, insieme a Puglia, Basilicata, Umbria, Molise, Abruzzo, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige.
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