Qualora dovesse trattarsi di un drone ucraino, sarebbe l’attacco andato più vicino alla capitale russa dall’esplosione della guerra ormai più di una anno fa. Questa mattina un drone militare è caduto vicino alla città di Kolomna, a circa 100 chilometri a sud di Mosca. L’apparecchio si è schiantato in una zona disabitata. Non ha causato danni. La notizia è arrivata al 370esimo giorno di guerra, che infuria nell’est del Paese invaso, in Donbass, a Bakhmut soprattutto.

Non ci sono conferme nè da parte della Russia nè da parte dell’Ucraina ma potrebbe trattarsi di un drone di fabbricazione ucraina, il modello UJ-22 Airbone. Diversi incidenti con droni in territorio russo si sono verificati negli ultimi mesi. Secondo il governatore della Regione, Andrei Vorobyov, il drone aveva l’obiettivo di colpire un’infrastruttura civile. Forse una stazione di pompaggio del gas naturale di Gazprom, la società energetica statale russa. Sull’episodio è in corso un’indagine dell’FSB, il servizio di intelligence interna della Russia.

Il ministero della Difesa russo ha aggiunto inoltre che nella notte due droni sono stati abbattuti nella Regione di Krasnodar e della Repubblica di Adighezia, sul Mar Nero. Per Mosca in questo caso si trattava di droni ucraini. La scorsa notte inoltre un incendio è esploso in un deposito di petrolio a Krasnodar. Le cause non sono state accertate. Sempre più dura la situazione sul fronte in Donbass, dove i russi moltiplicano gli attacchi. A Bakhmut, la città al centro dell’offensiva più violenta al momento, la situazione è sempre più difficile.

Anche secondo il Presidente Volodymyr Zelensky il quadro è sempre più complicato. Il Presidente continua a fare pressioni sugli alleati occidentali per l’invio dei caccia. La situazione a Bakhmut è “molto peggiore di quanto riportato ufficialmente, specialmente in direzione nord” e i soldati capiscono che “stanno resistendo e muoiono dalla voglia di guadagnare tempo per una controffensiva in primavera” ha dichiarato alla Cnn un soldato ucraino, chiedendo di restare anonimo. L’uomo ha aggiunto che i combattenti sono disposti a continuare a difendere la città nonostante la situazione pericolosa: “La città sarà difesa fino alla fine, qualunque cosa accada. Ci rendiamo tutti conto che stiamo resistendo e morendo dalla voglia di guadagnare tempo per una controffensiva in primavera. Non possiamo rinunciare a ogni città senza combattere“.

Zelensky ha intanto incontrato a Kiev il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan. Ancora allarmi intanto dagli Stati Uniti alla Cine sull’eventuale fornitura di armi a Mosca. Il Cremlino ribadisce che non accetterà mai compromessi sulle regioni annesse dopo i referendum. Partiti intanto in Finlandia i lavori per costruire un muro al confine con la Russia. A novembre, tra le crescenti tensioni con la Russia per l’invasione in Ucraina, il governo finlandese aveva presentato un piano per blindare il suo confine con una recinzione di 200 chilometri sui 1.300 chilometri totali della sua frontiera: oltre tre metri con filo spinato, telecamere per la visione notturna, luci e altoparlanti.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.