Non siamo in qualche futuro distopico immaginato da scrittori o registi catastrofisti, e nemmeno in un regime totalitario dove vengono controllate le abitudini dei cittadini. Siamo a Ostia, frazione litoranea del comune di Roma Capitale, nel decimo municipio. La Asl di pertinenza (Roma 3) ha deciso di sperimentare un’avveniristica, ma anche un po’ inquietante, soluzione per una sorta di screen di massa delle temperature degli spensierati bagnanti del litorale romano. Mentre si è in spiaggia a prendere l’ultima tintarella della stagione, un drone di non meglio specificato controllo e dimensione, sorvolerà a non meno di 25 metri di altezza le spiagge per misurare la temperatura corporea ai bagnanti.
L’azienda ospedaliera ha organizzato il volo di ricognizione dalle 11 alle 16 (per 5 ore) del primo fine settimana di settembre (sabato 4 e domenica 5), tra il chiosco del Coconait e lo stabilimentro Plinius per un totale di circa 160 metri di spiaggia (meno di due campi di calcio). Il drone sorvolerà il livello dell’acqua a una distanza non inferiore a 30 metri dalle persone. Il controllo delle temperature avverrà, si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook dell’Asl Roma 3, in modo automatico da parte del “dispositivo Ostia” sulla spiaggia.
Una comunicazione alquanto criptica che forse avrebbe richiesto qualche spiegazione in più tanto che i commenti degli scettici non si fanno attendere. Scrive una donna: “Se me rilevano pure gli altri parametri vitali e magari anche le analisi del sangue gli lascio l’indirizzo per le risposte”, “E se qualcuno ha la temperatura elevata perché è stato sotto il sole come una lucertola, che faranno intervenire gli uomini rana?” si chiede con ironia un’altra. Poi c’è anche chi è preoccupato per la tempistica dell’organizzazione: “Il 4 è previsto temporale, presumo che al mare non ci sia molta gente”, e infine: “Certo. A settembre che ci sono 4 gatti a mare, ad agosto con il casino nessun controllo”, commentano con una vena polemica.