“Gli attacchi alla centrale aumentano in modo significativo il rischio di un grave incidente nucleare e devono cessare immediatamente”. Il monito è quello del direttore dell’Agenzia internazionale per l’Energia atomica, Rafael Grossi, e fa riferimento all’offensiva di ieri, valutata nella sua visita di una delegazione dell’Agenzia atomica, della centrale di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa in termini di numero di unità e capacità installata, sulla riva sinistra del Dnepr vicino alla città di Energodar, nel sud dell’Ucraina. Gli attacchi dei tre droni hanno causato un impatto fisico su uno dei sei reattori dell’impianto, ferendo una persona.

Su sei unità di potenza con una capacità di 1 gigawatt, al momento, tutte le unità della centrale nucleare sono non operative. Cinque sono in stato di “arresto a freddo”, una in quello di arresto di emergenza. Soltanto nel pomeriggio di oggi è arrivato l’annuncio di un altro drone abbattutosi su tetto del reattore numero 6.

L’occupazione russa

La centrale è occupata alle truppe russe ormai dall’ottobre del 2022, e nonostante casi passati di bombardamenti con proiettili di artiglieria oppure razzi pur senza conseguenze, i colpi degli ultimi giorni hanno tornato a far suonare l’allarme. Russia e Ucraina si accusano a vicenda: ieri sera da Mosca la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakahrova, ha ricordato che “il mondo deve reagire agli atti di terrorismo atomico da parte dell’Ucraina”, mentre Andriy Yusov, portavoce dell’intelligence ujcriana ha ribattuto sostenendo “gli attacchi russi, compresi quelli simulati sul territorio della centrale nucleare ucraina sono da tempo una pratica criminale ben nota e costante degli occupanti”, senza presentare prove a sostegno della tesi. “La Russia – continua Yusov – deve ritirare tutte le sue truppe dalla centrale è l’unico modo per ripristinare il rispetto di tutti gli standard internazionali necessari e il controllo su un importante impianto di energia nucleare”.

Complessivamente tre persone sono state uccise e altre tre ferite negli attacchi russi di ieri nella regione di Zaporizhzhia

Redazione

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