Fase 2, il 'duello' in tv
Fiori tra Fontana e De Luca a Porta a Porta: il finto duello in tv
E’ già virale sui social il ‘duello‘ in tv tra i due governatori di Lombardia e Campania Attilio Fontana e Vincenzo De Luca. Dopo le polemiche sulla chiusura della regione meridionale annunciata da De Luca nel caso in cui al nord dovesse avvenire la riapertura, i due presidenti si sono confrontati nel corso della trasmissione “Porta a Porta” condotta da Bruno Vespa, in onda alle 23.40 su Rai 1.
Quello che però veniva immaginato dal popolo dei social come uno scontro, una resa dei conti, è in realtà stato un confronto dai toni pacati e senza particolari emozioni.
“Nessuno vuole mettere le barriere, i jersey o i cavalli di frisia da nessuna parte. Occorre prudenza, ma manteniamo i controlli e i divieti di spostamento da regione a regione. Chi va da Milano a Napoli, e viceversa, deve essere bloccato e sanzionato” ha chiarito De Luca al collega Fontana secondo cui la “posizione” della regione Campania è “insostenibile. E comunque lo deciderà il governo nazionale”.
De Luca ha poi ricordato che la sua richiesta di limitare la mobilità tra le regioni d’appartenenza “non riguarda le merci, visto che le filiere alimentari già funzionano perfettamente”, ma “le persone”.
“Bisogna usare la ragione per capire le specificità dei territori – ha sottolineato De Luca -. In Campania abbiamo adottato misure rigorose perché è la Regione a maggior densità abitativa d’Italia e, nella fascia costiera, la più densamente popolata d’Europa. Siamo al livello di Singapore. Siamo l’unica regione – spiega – in cui non si può sbagliare sennò c’è un’ecatombe”.
“Questa è una malattia terribile, questo virus ti fa vedere la morte con gli occhi. Lo voglio dire perché nelle ultime settimane è andata crescendo una banalizzazione del problema che a me pare estremamente pericolosa” aggiunge De Luca in tv. “Probabilmente – aggiunge – il virus è diventato meno aggressivo, ma stiamo parlando di un problema di enorme gravità e serietà che va affrontato con grande rigore se vogliamo evitare tragedie per il nostro Paese”. “Abbiamo avuto un momento di grande difficoltà – ricorda De Luca – quando mancavano i dispositivi di sicurezza individuale , mancavano i ventilatori polmonari e non arrivava più nulla da Roma”.
“Sono d’accordo con Fontana che dobbiamo riaprire in tutta Italia, ma non significa aprire ovunque nello stesso modo, perché ci sono regioni in cui non c’è neanche un focolaio di contagio e altre nelle quali il problema e’ ancora fortemente presente – spiega De Luca – Dobbiamo perlomeno limitare la mobilità che oggi è limitata ai comuni di appartenenza, alle Regioni di appartenenza”.
De Luca ricorda quanto accaduto a inizio marzo, quando in seguito all’annuncio della ‘zona rossa’ in Lombardia “si è determinato un problema serio per la Campania e per il Sud”, perché “all’improvviso si sono riversati nei nostri territori decine di migliaia di giovani studenti e lavoratori, che all’improvviso sono rientrati al Sud. Abbiamo dovuto affrontare un problema drammatico, ridurre le corse dei treni, attivare controlli alle stazioni di Napoli, di Roma, di Salerno, avevamo persone che venivano per motivi non urgenti, non di lavoro, abbiamo corso il rischio di avere un dilagare dell’epidemia di Coronavirus”.
Questo non è accaduto, spiega De Luca, “perche’ abbiamo messo in quarantena tutti quelli che abbiamo individuato, in isolamento individuale, i sindaci ci hanno comunicato le persone arrivate nei comuni di appartenenza, abbiamo fatto un lavoro di prevenzione che e’ andato bene”. Or, conclude il governatore della Campania, l’obiettivo “è evitare che succeda qualcosa del genere, il rompete le righe significa liberi tutti di andare in giro per l’Italia dovunque e comunque, questo sarebbe un atto di totale irresponsabilità”.
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