L’autrice di ‘All’armi Siam Fascisti!’ e ‘Essere donne’
È morta Cecilia Mangini, addio alla pioniera del cinema documentarista
Antesignana, pioniera, apripista. Cecilia Mangini è morta a 93 anni. Era considerata la prima documentarista italiana. Tra le sue opere più celebri All’armi siam fascisti! ed Essere donne. Al centro della sua filmografia il racconto del Meridione e l’interesse per la politica. È morta a Roma nella giornata di ieri. Cordoglio espresso da più parti per la scomparsa di un’intellettuale progressista e innovatrice di un genere.
Mangini era nata a Nola di Bari il 31 luglio 1927. All’inizio degli anni ’50 si era trasferita a Roma: si diede alla fotografia di strada, sull’onda del neorealismo. Si sposò con Lino Del Fra, regista e sceneggiatore, che l’avvicinò al cinema. Tra i due si stabilì uno stretto sodalizio artistico oltre che personale. Il debutto nel 1958 con Ignoti alla città, ispirato al romanzo Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini. Mangini collaborerà ancora con Pasolini e poi con Vasco Pratolini. Considerati dei capolavori i suoi documentari sul sud Stendalì – Suonano ancora, ispirato agli studi sulle prefiche e la lamentazione funebre di Ernesto De Martino, e Maria e i giorni.
All’armi siam fascisti! del 1961 suscitò molte polemiche e un passaggio pesante alla censura. Mangini lo portò alla Mostra del Cinema di Venezia. Controverso anche La Statua di Stalin, del 1963, che divenne Processo a Stalin. Di due anni dopo Essere donne, uno dei primi film a documentare la condizione femminile di quegli anni in Italia. Il documentario, commissionato per una campagna elettorale del Partito Comunista Italiano, vinse il Premio della giuria al Festival Documentario di Lipsia.
Fu premiata a Venezia con Fata Morgana, del 1961, che ottenne il Leone d’Oro. Con Antonio Gramsci – I giorni del carcere conquistò il Pardo d’Oro al festival del cinema di Locarno. Con il marito realizzò anche Comizi d’amore ’80, commissionato dalla Rai, sulla base dell’omonima opera passata alla storia di Pasolini. Il cinema documentario e il suo essere “diventato una cosa anoressica fino a scomparire” la portarono a prendersi una lunga pausa.
Torna soltanto anni dopo. Quando la sua vita e la sua traiettoria artistica sono diventate esse stesse oggetto di un documentario, In viaggio con Cecilia, co-diretto da Mariangela Barbanente, un lavoro del 2013. Nella sua vasta produzione anche temi come la Guerra Fredda, l’eutanasia, lo sport come emancipazione.
© Riproduzione riservata