Irene Papas era stata per tanto tento, per molti, il volto del cinema greco del mondo. E per tanti potrebbe continuare a esserlo. Un’icona, ambasciatrice e rappresentante della cultura greca all’estero, bellezza mediterranea e personalità carismatica. È morta lì dov’era nata, a Chiliomodi, nel 1926, un piccolo villaggio nel Peloponneso. A dare la notizia l’agenzia di stampa greca Ana-Mpa.

All’anagrafe era nata Irene Lelekou. Era diventata nota a livello mondiale per le sue doti recitative e il suo carisma, un carattere dinamico e sempre intraprendente. Ha interpretato tantissimi ruoli femminili tra cinema e teatro, tanti destinati a restare nel tempo, per gli spettatori come per la storia del cinema. Ha interpretato tantissimi ruoli di donne della tragedia antica. L’attrice “lascia una grande eredità culturale”, si legge nella nota del ministero della Cultura ellenico.

Una carriera lunga oltre 50 anni, che ha attraversato oltre 70 film. Ha recitato in Zorba il greco, Il messaggio, Le Troiane, Elettra e I cannoni di Navarone. Aveva anche vestito i panni di Penelope nello sceneggiato della Rai sull’Odissea. Una delle sue ultime apparizioni cinematografiche in Il mandolino del capitano Corelli del 2001, al fianco di Nicolas Cage.

Irene Papas ha avuto un rapporto molto stretto con l’Italia, dove ha girato tantissimi film. Parlava correntemente l’italiano. A sceglierla per il ruolo di Penelope, al fianco dell’Ulisse Bekim Fehmiu, era stato il regista Franco Rossi, era il 1968. Con Gian Maria Volonté aveva recitato in A ciascuno il suo, il film di Elio Petri ispirato dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia. Soffriva del morbo di Alzheimer, che l’aveva costretta a stare lontana dalle scene.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.