Ha servito Pier Paolo Pasolini ed era diventato un simbolo del quartiere San Lorenzo a Roma. Aldo Bravi, 83 anni, patron della storica trattoria “Pommidoro” a Piazza Sanniti si è spento stamane. Lottava da almeno otto anni contro un male incurabile. La sua attività è stata per decenni meta di artisti, intellettuali, personaggi dello sport. Non aveva più aperto dopo il primo lockdown causato dall’emergenza coronavirus. Domani, martedì 21 settembre, il suo feretro passerà davanti al ristorante nel primo pomeriggio. Per un ultimo saluto.
Bravi era considerato un pilastro della cucina romana, un personaggio del quartiere tra i più popolari della città. La pandemia aveva buttato giù l’anziano ristoratore abituato a una vita attiva e sempre socievole. Serviva spaghetti all’amatriciana, rigatoni con la pajata, carciofi alla romana, coda alla vaccinara e via dicendo. Un monumento della cucina romana. Bravi ha servito tra gli altri Fabio Capello, Gino Strada, Tom Cruise e soprattutto Pier Paolo Pasolini.
Proprio alla trattoria con la scritta “Pommidoro” il primo novembre 1975 si fermò Pier Paolo Pasolini, che cenò con Ninetto Davoli: l’inizio di uno dei gialli irrisolti della storia della Repubblica. Potrebbe essere infatti stata l’ultima cena di PP prima della morte, ancora avvolta dal mistero. Bravi per provare il passaggio di Pasolini quella sera mostrò l’assegno di 11mila lire dell’intellettuale. Un assegno che il ristoratore decise di non incassare e di custodire come un cimelio, incorniciandolo e tenendolo sempre in vista con qualche riga di spiegazione: “L’assegno è l’ultimo firmato da Pasolini e rilasciato al gestore di questa trattoria, di cui era cliente abituale, per pagare la sua ultima cena consumata insieme a Ninetto Davoli con il quale si era intrattenuto in questo locale fino al momento di recarsi alla stazione per incontrarvi il Pelosi la sera in cui fu ucciso. In fede. Bravi Aldo”.
A piangerlo anche la cantante Fiorella Mannoia, che lo ha ricordato sui social come “un pezzo di storia di Roma del quartiere storico di San Lorenzo. Ho mangiato al suo ristorante, a piazza dei Sanniti, negli anni più belli della mia vita e porterò con me tutti i racconti della guerra, dei bombardamenti, di Pasolini. Tutti gli amici sono addolorati, si è chiusa un’epoca piena di ricordi felici. Ciao Pommido’, ce mancherai“.