Il film del regista Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio è tra i candidati al Golden Globe nella categoria “Miglior Film Straniero”. L’ultimo lavoro del regista già Premio Oscar con La Grande Bellezza è stato presentato alla 78esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d’Argento. La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 9 gennaio. Quella “mano di Dio” è un riferimento a Diego Armando Maradona, indimenticato campione argentino che vinse due Scudetti con la maglia del Napoli.

L’Ansa scrive che È stata la mano di Dio è tra i favoriti della Hollywood Foreign Press Association, l’ente composto da giornalisti internazionali che assegna i premi. Ad annunciare la nomination il rapper Snoop Dogg e la presidente della HFPA Helen Hoehne. La cerimonia in tono minore per via degli scandali di corruzione e razzismo che hanno colpito l’ente. I Golden Globe sono stati snobbati anche dai network televisivi. Sorrentino se la vedrà con i film Drive my car di Ryusyke Hamaguchi, Un eroe di Ashgar Farhadi, Madres Pralelas di Pedro Almodóvar, Scompartimento n.6 di Juho Kuosmanen.

Il prossimo 21 dicembre si saprà inoltre se il film di Sorrentino farà parte della shortlist degli Oscar 2022. Era già candidato in tre categorie ma non è stato premiato in nessuna di queste agli European Film Awards, gli Oscar europei. È stato candidato anche ai Critics Choice Awards per la categoria “Miglior Film Straniero”. Ai Golden Globe numerose le candidature per i film presentati a Venezia: sette a Power of the Dog di Jane Campion, tre a Dune di Denis Villeneuve, due a Lost Daughter di Maggie Gyllenhaal, e a Madres paralelas di Pedro Almodovar, Scene di un matrimonio di Michael Showalter e Spencer di Pablo Larraín. Spielberg e Villeneuve, rispettivamente con West Side Story e Dune, sono anche tra i candidati nella categoria “Miglior regista”. Con loro anche la Gyllenhaal per The Lost Daughter, Kenneth Branagh per Belfast e Campion per The Power of the Dog.

È stata la mano di Dio è uscito nei cinema lo scorso 24 novembre e da domani sarà in streaming sulla piattaforma Netflix. Sta riscuotendo un ottimo successo di pubblico e di critica. È ispirato alla vicenda personale del regista. “A me Maradona ha salvato la vita. Da due anni – ha raccontato Sorrentino a Il Corriere della Sera – chiedevo a mio padre di poter seguire il Napoli in trasferta, anziché passare il week end in montagna, nella casetta di famiglia a Roccaraso; ma mi rispondeva sempre che ero troppo piccolo. Quella volta finalmente mi aveva dato il permesso di partire: Empoli-Napoli”. Il giorno dopo Sorrentino tornò nella casa di città quando all’improvviso squillò il citofono. Il futuro regista pensava fosse l’amico passato a prenderlo ma era il portiere. “Mi avvertì che era successo un incidente … papà e mamma erano morti nel sonno. Per colpa di una stufa. Avvelenati dal monossido di carbonio”. A prestare il volto ai genitori del protagonista Fabietto, alter ego dell’adolescente Sorrentino interpretato da Filippo Scotti, nel film sono gli attori Toni Servillo e Teresa Saponangelo.

Avatar photo

Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.