Sì viaggiare… cantava qualcuno. Chi l’avrebbe mai detto che a Napoli si sarebbe trattato di un’utopia? Sono giorni che gli sventurati passeggeri vivono un’odissea: Eav e Anm, treni e aziende fuori controllo. E no, non è successo una volta, non è il caso né la sfortuna e soprattutto non è tutto normale come asseriva solo qualche mese fa il presidente dell’Eav, l’ente regionale del trasporto pubblico, Umberto De Gregorio. L’altro giorno un treno della linea Circumvesuviana è deragliato all’ingresso della stazione di Pompei Santuario poco prima delle 14. A bordo c’erano una trentina di passeggeri e solo per miracolo nessuno è rimasto ferito.

Ma si può sempre ringraziare San Gennaro? Secondo l’Eav l’incidente ha coinvolto “la parte finale di un treno sulla linea Torre Annunziata-Poggiomarino, proveniente da Poggiomarino, che è sviata mentre si avvicinava a passo d’uomo alla stazione di Pompei Santuario dove era in entrata per effettuare la fermata viaggiatori. Non ci sono stati danni a persone. I 30 passeggeri a bordo in quel momento sono scesi in sicurezza sul marciapiede in stazione. I tecnici di Eav sono sul posto per accertare le cause e ripristinare la circolazione”. I tecnici sul posto e l’azienda che racconta l’accaduto come se fosse normale. Una settimana fa, invece, è volato il tetto di un altro convoglio in moto, e anche lì San Gennaro ci ha messo la mano sua. Mentre l’azienda ha cercato di minimizzare spiegando ai cittadini che era solo una pellicola o qualcosa di simile. Insomma… niente di grave, suvvia non siate così pignoli. L’Eav non è l’unica azienda che sta rendendo impossibile il trasporto pubblico in città, c’è anche l’Anm, società partecipata del Comune di Napoli: più inaugurazioni che corse. Tanti, tantissimi invece i disagi e i ritardi. Uno dei treni che l’altro giorno si è dovuto fermare per un guasto era stato inaugurato solo qualche settimane fa. E così è stata sospesa la tratta Dante-Garibaldi della Metro Linea 1 per tutta la giornata.

C’erano tre treni fermi, che non sono usciti in servizio. Due fermi per guasto, quello nuovo ha avuto un guasto secondario ed è ancora fermo per la revisione programmata in settimana. E appena si scende sotto i 5 treni disponibili la circolazione viene limitata automaticamente alla tratta tra Piscinola e Dante, mentre viene sospesa quella da Dante a Garibaldi. Nel frattempo, Palazzo San Giacomo vuole trasformare Napoli nella capitale dello sport, del turismo, nella città più green d’Italia. Ma se non riusciamo neanche a garantire un servizio essenziale per i quali i cittadini pagano, come vogliamo farcela? A saperlo… Mentre l’amministrazione locale sogna una Napoli da cartolina, il presidente De Gregorio vola a Barcellona e da lì commenta il Lungomare spagnolo asserendo che il problema di Napoli è lo spazio. Non c’è spazio. Questa è la novità. Qualche utente più informato commenta: Barcellona, superficie: 101,9 km², abitanti 1,6 milioni; Napoli, superficie 117,3 km², abitanti 900 mila. Quello che a Napoli manca non è lo spazio, ma un certo tipo di cultura ed una classe politica di qualità. Da cui deriva una pianificazione urbanistica consequenzialmente di livello.

Tanto per dirne una. E come al solito sono fioccate le richieste di dimissioni da parte di una parte politica che invitava De Gregorio a lasciare la guida dell’Eav. Lui ha replicato che il suo è un impegno civico e che ha una responsabilità. Ed è vero, ce l’ha lui e ce l’ha il presidente della Regione Vincenzo De Luca che invece di fittare bus tirati a lucido per la sua manifestazione (politica) per la pace, poteva investire quei 300mila euro nel trasporto pubblico. E la responsabilità ce l’ha anche il Comune di Napoli. La città si muove a passo d’uomo verso il futuro, deragliano i treni, deraglia la classe dirigente. E nessuno chiede almeno scusa.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.