Debutterà nel 2023 la serie spin-off de La casa di carta con protagonista il celebre personaggio interpretato da Pedro Alonso, Berlín. Nell’attesa, in occasione dell’inizio delle riprese, in collegamento dal set a Madrid, incontriamo il protagonista e gli storici creatori della serie Netflix tra le più viste di tutti i tempi, Álex Pina ed Esther Martínez Lobato.

Organizza le cose in grande Netflix poiché in conferenza stampa, allestita come un’asta, viene messa in palio la sceneggiatura del primo episodio della nuova serie, con tanto di palette e un prezzo in salita ad ogni offerta. È proprio Pedro Alonso a rompere il ghiaccio, leggendo un estratto dal copione della prima stagione per poi introdurre sul palco Pina e Lobato.È un progetto che abbiamo iniziato perché avevamo a nostra disposizione una personalità a 360 gradi come quella di Berlín, un personaggio allo stesso tempo egoista, generoso, romantico, crudele” sostiene Álex Pina. “Ci faceva molto gioco nel processo di scrittura il fatto che non avesse mai avuto un percorso chiaro e che in qualsiasi momento potesse avere un cortocircuito. Questo spin-off è il risultato dell’esplorazione del suo lato più romantico, giocoso e comico, senza perdere ovviamente il lato psicopatico”.

Ci saranno altri personaggi della “vecchia” serie? Fa immaginare di no Martínez Lobato: “Ci siamo impegnati affinché la serie avesse la sua identità, autonomia ed un suo proprio genere”. Concorda Pina: “È ovviamente ambientata in un passato indefinito. Tutti sappiamo che fine fa Berlín, come finisce La casa di carta. Abbiamo creato però una sorta di altro universo che ha in comune con la serie originaria il fatto che Berlín è sempre stato un ladro, non ha mai smesso di esserlo”. Dopo una carrellata a presentare i nuovi attori che compongono lo spin-off, arriva nuovamente il momento di Pedro Alonso, chiamato, ancora una volta, a parlare di Berlín, suo ormai alter-ego seriale: “Questo personaggio per me è stato un regalo, io lo definisco sempre un parco tematico, che mi ha dimostrato che si può sopravvivere alla morte, al limbo, all’inferno, al lato scuro ed a quello luminoso. Quello che più mi interessa poi è il tono della serie perché con La casa di carta venivamo da un mondo più ostile ed ora il pendolo oscilla verso l’altro lato, quello più leggero seppur sempre tragico emozionalmente”.