Il voto in Emilia Romagna
Ecco come ha vinto Bonaccini, i flussi elettorali in 4 città dell’Emilia Romagna
L’Istituto Carlo Cattaneo ha pubblicato i flussi elettorali dell’Emilia Romagna. Con una pubblicazione dal titolo “Come ha vinto Bonaccini“, secondo l’Istituto c’è stata una “mobilitazione simmetrica dei due campi avversi“, ma a decidere il voto è stato il fatto che “i 5 Stelle sono andati a sinistra“. Se da un lato, infatti, tutta l’inerzia era dalla parte del centrodestra con il successo delle scorse Europee in cui “aveva raccolto nel suo insieme il 44,3% dei voti, superando il centrosinistra di 7 punti percentuali – prosegue l’Istituto Cattaneo – l’analisi dei flussi elettorali che abbiamo condotto su 4 città (Forlì, Ferrara, Parma, Ravenna) mette in rilievo il ruolo determinante dei cinquestelle sull’esito del voto. I due candidati hanno fatto quasi il pieno dei rispettivi elettorati (Figure 2 e 3), quindi le scelte degli elettori delle terze forze – in particolar modo del M5s – si sono rivelate decisive“.
Dai dati emerge che “molti elettori pentastellati (il 71,5% a Forlì, il 62,7% a Parma, il 48,1% a Ferrara) hanno scelto la candidatura di Bonaccini e solo una minoranza ha deciso di optare per il candidato del M5s (Simone Benini) o per il centrodestra di Borgonzoni“. In particolare, proprio rispetto alle ultime consultazioni Europee dello scorso anno, “gli elettori del M5s alle Europee 2019 che hanno scelto Benini sono stati il 23,4% a Ferrara, il 16,6% a Parma, il 12,6% a Forlì“.
L’Istituto Cattaneo, quindi, ritiene che “l’espansione elettorale dell’area di centrosinistra guidata da Bonaccini è dovuta dunque alla maggiore capacità di attrazione degli elettori pentastellati, che di fronte all’alternativa tra destra e sinistra hanno optato in modo netto per lo schieramento del presidente regionale uscente“. Ma Bonaccini è riuscito anche a far convergere su di se i voti dei partiti alla sinistra del Partito Democratico: “A Ferrara, ad esempio, il 61,4% di chi nel 2019 aveva votato per un partito a sinistra del PD ha scelto Bonaccini, e in misura superiore lo stesso fenomeno si è osservato anche a Forlì (71,4%)“.
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