A rivelarlo è il gip Stefano Colombo
Ecco perché Davide Fontana ha ucciso Carol Maltesi: la furia omicida dopo una telefonata
È la mattina del 10 gennaio. Carol Maltesi risponde a una telefonata del suo ex compagno veronese, padre del suo bimbo di 6 anni. Lui chiede aggiornamenti sul suo trasferimento a Verona, deciso proprio per stare più vicina al piccolo. E la furia omicida di Davide Fontana, il bancario vicino di casa, unico testimone di quella conversazione, scatta proprio in quel momento. Quando lui si rende conto che la ragazza ha altri progetti di vita e andrà a vivere altrove.
A rivelarlo è il gip Stefano Colombo nella rinnovazione della custodia cautelare, da cui emerge che il 43enne ha iniziato a colpire a martellate la 26enne appena chiusa quella chiamata, riporta Il Corriere della Sera Veneto.
La ricostruzione dell’omicidio
Carol Maltesi, commessa diventata attrice di film hard durante il lockdown con l’obiettivo di dare un futuro al suo bambino, stava cercando casa in affitto a Verona da qualche tempo. Desiderava ricongiungersi con l’amato figlioletto. Una decisione che l’avrebbe portata ad allontanarsi da Davide Fontana, con cui aveva avuto in passato una breve relazione e che negli ultimi tempi, con la scusa di farle ‘da manager’, la seguiva dappertutto.
Era lui ad accompagnarla nei locali in cui si esibiva, o sui set dove lei girava film per adulti. Nutriva una vera e propria ossessione per la ragazza, tanto da decidere di lasciare la moglie, con cui aveva trascorso vent’anni di vita, per inseguire Carol. E nella casa che lei stava per lasciare a Rescaldina, comune vicino a Milano, l’ha massacrata a martellate prima di tagliarle la gola con un coltello giapponese.
A ricostruire la dinamica del delitto è il gip Colombo. Carol Maltesi e Davide Fontana vengono interrotti dalla telefonata dell’ex compagno di lei mentre stanno girando insieme un video per adulti in un improvvisato set cinematografico. Neanche il tempo di chiudere la conversazione che Fontana inizia a colpirla con un martello. “Non so cosa mi sia successo” dirà poi ai magistrati. La videocamera continua a registrare e riprende l’intera escalation di violenza contro la ragazza che lui “era terrorizzato di perdere”. Il materiale informatico ritrovato in casa dell’uomo è al vaglio degli esperti per cercare di recuperare il filmato, poi cancellato dal Fontana.
Il ritrovamento del cadavere
Per le settimane successive, fino al 21 marzo, data del ritrovamento del cadavere della 26enne italo-olandese in un dirupo a Borno, in provincia di Brescia, Davide Fontana ha utilizzato il cellulare della vittima, spacciandosi per lei, cercando di nascondere al mondo la verità. Dopo aver fatto a pezzi il corpo aveva provato a bruciarlo, senza successo; poi l’ha conservato in un freezer appositamente acquistato su Amazon. Infine, la decisione di gettare i poveri resti in una scarpata. Messo alle strette, Fontana ha poi confessato: è ora rinchiuso in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.
Intanto non c’è ancora una data per i funerali di Carol Maltesi. Dai pm non è ancora arrivato il nullaosta alla sepoltura per effettuare tutti gli accertamenti irripetibili, scrive sempre Il Corriere della Sera. Alcuni giorni fa il papà della ragazza ha lanciato una raccolta fondi per poter affrontare le spese, spiegando: “Io e mia moglie viviamo di pensione e i conti di Carol sono bloccati”.
Una seconda raccolta fondi, promossa invece dal rapper Shade e da alcuni amici di Carol sulla piattaforma Gofundme, ha superato la quota di 5mila euro: soldi che andranno interamente al figlio di 6 anni.
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