Edgars Rinkevics, già a lungo ministro degli Esteri della piccola repubblica della Lettonia, ha giurato sabato a Riga come Presidente della Repubblica, dopo essere stato eletto dal Parlamento il 31 maggio.

49 anni, con una lunga carriera politica e governativa alle spalle, esponente di spicco del partito di centro-destra “Vienotība” (Unità), membro del Partito Popolare Europeo, sul suo profilo Twitter il 6 novembre 2014 fece pubblicamente coming-out, dichiarando di essere omosessuale. Oltre al lettone, parla correntemente inglese, russo e francese. A marzo come ministro degli Esteri lettone fu ricevuto a Roma da Papa Francesco.

Non sono molti i politici dichiaratamente gay in Europa ed in particolare nell’Est europeo. Tra di loro l’ex primo ministro belga Elio Di Rupo, attualmente presidente della Vallonia e l’attuale primo ministro lussemburghese, Xavier Vettel.

Il matrimonio gay è illegale in Lettonia, anche se la Corte Costituzionale del paese ha riconosciuto le unioni civili tra persone dello stesso sesso l’anno scorso.

Nel suo discorso inaugurale, Rinkevics ha promesso di continuare a sostenere lo sforzo bellico in aiuto dell’Ucraina contro la Russia. Ha detto che in politica estera la Lettonia “non ha tempo di fare  errori”, aggiungendo che agirà “in modo rapido, deciso e saggio”. Rinkevics ha poi incoraggiato i giovani lettoni a “rompere ogni barriera”, poiché – ha detto – le diseguaglianze sono ancora un “problema significativo”. “Il divario sociale nella nostra società è troppo grande”, ha detto.

La Lettonia è uno dei tre Stati baltici, tra cui la Lituania e l’Estonia, che hanno aderito all’UE nel 2004 dopo essersi staccati dall’Unione Sovietica nei primi anni ’90.

Redazione

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