Il profilo
Eike Schmidt, un tedesco a sindaco di Firenze. Così può aggirare l’ostacolo dell’ineleggibilità
Dovrebbe guidare il centrodestra nelle prossime comunali a Firenze, Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi, nato a Friburgo, “città libera”, e di professione storico dell’arte. Tedesco ma naturalizzato (da poco) italiano, che di libertà sta imparando a fare patrimonio, anche se prima di correre per Palazzo Vecchio il prossimo 8 e 9 giugno dovrà passare sulla grana dell’ineleggibilità. Il Testo Unico degli enti locali, chiude infatti le porte dell’elezione a chi, “in un’amministrazione dello Stato svolge, fra le altre, funzioni di direttore generale o equiparate”.
Causa impeditiva riemersa pochi mesi fa, quando Schmidt è diventato, grazie alla nomina di Gennaro Sangiuliano, direttore del Museo e del Real Bosco di Capodimonte, carica dalla quale per diventare primo cittadino dovrebbe dimettersi, essere revocato, o collocato in aspettativa non retribuita. Tempo massimo quello coincidente con la presentazione delle candidature.
E proprio l’ipotesi dell’aspettativa potrebbe diventare la carta vincente per sfidare Sara Funaro e prendere il posto lasciato da Dario Nardella. Finora, parole ufficiali di Schmidt non sono ancora arrivate, ma chiaro è che si tratti di “Una questione oltre che istituzionale e politica anche giuridica”, come fa notare Gennaro Acampora, capogruppo per il Pd nel Consiglio comunale di Napoli. “Se vuole candidarsi ci consenta di avere quanto prima una figura del suo stesso livello ma disponibile full time. Capodimonte, il suo polo museale meritano più attenzione”.
Nella sua nuova vita lavorativa campana, Schmidt ha sostituito Bellenger, neanche 100 giorni fa. “Questa cosa la si sapeva da mesi – ha commentato il governatore della Campania Vincenzo De Luca, nella consueta diretta social di venerdì scorso -. Chiedo quindi se era proprio necessario mandare a Capodimonte un direttore sapendo che poi dopo qualche mese lo avreste tolto”. C’è indignazione da parte del Presidente della Regione, che lamenta mancanza di rispetto per le strutture museali partenopee. “Il problema – dichiara De Luca che non nomina mai Sangiuliano – è del Ministero dei Beni culturali”. La candidatura di Schmidt è stata definitiva un “affronto” anche dal responsabile Comunicazione del Pd Sandro Ruotolo: “Viene a Napoli, pur sapendo benissimo che farà altro. L’uso delle istituzioni culturali come taxi di andata e ritorno è inammissibile”.
Schmidt, l’amore è a Firenze
Eppure sembrava aver chiuso le porte alla carriera politica: “Sto per arrivare a Napoli e chiedere subito un’aspettativa sarebbe un po’ buffo sinceramente. La cosa importante è cominciare con questo grande lavoro”, commentava con prospettive lungimiranti. Ma il legame tra il tedesco (anche se racconta di aver vissuto in Germania meno di Anna Maria Luisa dei Medici) e Firenze non era evidentemente destinato a interrompersi con facilità. Dalla volontà dichiarata di tener casa in città, alla confessione “Firenze mi è cresciuta dentro al cuore in questi anni”. Il sentimento è rafforzato anche da Roberta Bartoli, sua moglie, fiorentina doc e visibile in ogni conferenza stampa.
L’impatto
Aveva vissuto la città da studente negli anni ’90, l’ha conquistata con la direzione delle Gallerie degli Uffizi all’epoca del Ministro Franceschini. L’impatto rivoluzionario dell’esperto di scultura artistico di Schmidt sul museo più visitato d’Italia nel 2022 si è visto: dall’allestimento a due itinerari e la creazione del nuovo reparto dedicato agli autoritratti, all’impatto sulla comunicazione con lo sbarco su TikTok. Chiamò Chiara Ferragni per farla posare davanti alla Venere del Botticelli (“operazione che ha funzionato benissimo e la rivendico”), e tra una litigata e l’altra con Nardella (“In pulizia e sicurezza ha fatto regredire Firenze”) ha lanciato anche il programma ‘Uffizi diffusi’, in grado di portare alcune opere della galleria anche al di fuori del capoluogo toscano. Ma la sfida più difficile viene ora.
Borrelli chiede l’interrogazione parlamentare: “Pasticcio di Sangiuliano”
Nel frattempo, il deputato di Avs Francesco Borrelli annuncia per lunedì la presentazione di una interrogazione parlamentare: “Per dire no al direttore part time per il museo di Capodimonte che, con il Real Bosco, rappresenta un’istituzione culturale prestigiosa per la nostra città. Da storico dell’arte, l’attuale direttore Schmidt dovrebbe avere il massimo rispetto per l’enorme patrimonio culturale, monumentale e arboreo rappresentato dal Museo e Real Bosco di Capodimonte piuttosto che utilizzarlo come trampolino di lancio per soddisfare ambizioni personali. Mi oppongo con forza all’utilizzo politico dei musei e non è tollerabile congelare la carica di Schmidt anche oltre la scadenza naturale del suo contratto da direttore. Si tratta di una manovra ad personam inaccettabile. Una forzatura che creerebbe un precedente pericoloso, con l’unico obiettivo del governo di strappare alla sinistra la guida di Firenze a danno dei cittadini napoletani. Il ministro Sangiuliano dovrà spiegare pubblicamente le ragioni di questo pasticcio”.
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