Il caso dell’affidamento di Eitan Biran, il piccolo sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone, torna con un’altra svolta. Il Tribunale dei minori ha scelto un professionista estraneo ad entrambe le famiglie di origine a causa dell’“elevatissima conflittualità” sorta tra i parenti. Il piccolo potrà continuare a stare nella casa di zia Aya con le sue cuginette a Travacò Siccomario, nel Pavese, ma la tutela legale è stata assegnata ad un esterno, una figura super partes rispetto alle due famiglie che da mesi, ormai, sono protagoniste di una battaglia legale senza esclusione di colpi.

Il Tribunale per i minorenni di Milano ha deciso di nominare come “tutore” in “sostituzione” della zia “un professionista estraneo ad entrambe le famiglie di origine, mantenendo il bambino collocato presso la zia”. I nonni materni di Eitan si erano da sempre opposti alla nomina della zia paterna Aya Biran come tutrice legale. Così, il presidente del Tribunale per i minorenni Maria Carla Gatto ha sentenziato, mettendo un punto ad una lunga contesa. Per il bene di Eitan, già provato dalla perdita della sua famiglia, il tutore agirà nell’interesse personale, relazionale, economico ed educativo del bambino, senza pressioni provenienti dai famigliari paterni e materni.

Il presidente Gatto ha spiegato che “all’esito dell’udienza del 9 dicembre 2021 avente ad oggetto il reclamo avverso il provvedimento del Giudice tutelare di Pavia, proposto dai nonni materni del minore Eitan, ha nominato come tutore di quest’ultimo, in sostituzione della zia paterna, un professionista estraneo ad entrambe le famiglie di origine, mantenendo il bambino collocato presso la zia.

“L’elevatissima conflittualità – prosegue il magistrato – manifestatasi successivamente all’iniziale nomina del tutore, ha reso necessaria l’individuazione di un soggetto terzo, visto che la contesa parentale insorta indubbiamente contribuisce a complicare ogni scelta personale, relazionale, economica ed educativa che dovrà essere assunta nel prioritario interesse del bambino, già così drammaticamente segnato dai tragici vissuti personali”.

Eitan era tornato in Italia, da Tel Aviv, il 3 dicembre. Ad accoglierlo nella casa di zia Aya Biran, una villetta a Travacò Siccomario, alle porte di Pavia, e le sue cuginette. Il bambino ha così ripreso le cure riabilitative e il percorso di sostegno psicologico che aveva iniziato prima di essere portato in Israele, e a frequentare la scuola, l’istituto delle Canossiane di Pavia, dove ha ritrovato i compagni e le maestre.

Riccardo Annibali

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