Il voto spartiacque
Elezioni Abruzzo, per il centrodestra la regione di Marsilio è spaziale: i fuochi d’artificio finali
“PIENO OTTIMISMO”. Il centrodestra non prevede problemi ma concentra attenzioni e risorse sul voto di domenica. Comizio di chiusura a L’Aquila con i governatori della coalizione

Tutto il centrodestra si sposta in Abruzzo. Chi fisicamente, girando le province, chi con il cuore. Altri, più prosaicamente, con le misure di governo che finanziano opere, enti, infrastrutture. Ed è su quest’ultimo impegno che si accedono i fuochi d’artificio. Siamo alla vigilia elettorale di un’elezione regionale che sembra uno spartiacque. Una scelta che va ben oltre l’inquilino del palazzo della Regione e diventa quasi un referendum su Giorgia Meloni, nel suo collegio di elezione.
Tutti i ministri vengono sollecitati a intervenire. E lo fanno.
Il governatore ricandidato sa di incarnare su di sé il duello nazionale, la pattuglia dei “damichiani” e quella dei “marsiliani” si affrontano in campo come gli Orazi e i Curiazi. Combattono tra loro ma decidono per Roma.
“Sento un sentimento molto buono, c’è un grande clima di fiducia, di affetto molto cresciuto rispetto a 5 anni fa”: gli abruzzesi “mi hanno conosciuto e apprezzato, sento un ritorno di affetto, di sostegno e di fiducia che mi incoraggia e mi fa prevedere un buon risultato elettorale”, fa sapere il presidente Marsilio.
“In Abruzzo c’è un forte investimento politico da parte del centrodestra, Giorgia Meloni si è fatta eleggere qui e non è casuale. Era l’obiettivo che mi ero dato: far tornare l’Abruzzo importante, non una regione dimenticata e marginale nella quale non veniva mai nessuno e della quale nessuno se ne importava. Se oggi siamo al centro e ci ascoltano tutti e anche grazie al lavoro che ho fatto”.
Abruzzo adesso è anche spaziale
Il lavoro di Marsilio arriva lontano, lo captano perfino nello spazio. Adolfo Urso, ministro dello Sviluppo Economico e del made in Italy è a Telespazio per testimoniarlo: la Commissione europea ha ufficializzato proprio ieri la scelta del Centro spaziale del Fucino come il principale centro di controllo della nuova galassia di satelliti europei Iris 2. “La decisione odierna ci permetterà di rafforzare la leadership di questo centro – ha commentato il ministro Urso – che è già il più importante e significativo teleporto civile al mondo e verrà raddoppiato con investimenti superiori a 50milioni di euro, grazie all’azione del governo, del governatore Marsilio e delle aziende che fanno capo al gruppo Leonardo. L’operazione avrà un impatto occupazionale pari a 200 addetti diretti e indiretti, ponendo l’Abruzzo al centro delle politiche spaziali europee. La colonizzazione dello spazio rappresenta il futuro dell’umanità e il nostro Paese deve avere un ruolo leader. Per l’Italia e l’Abruzzo il 2024 è l’anno dello Spazio”.
Ma non solo il cielo guarda con favore agli Appennini. Ci sono anche le infrastrutture, a terra. “Lo sviluppo dei territori passa attraverso misure strutturali di rilancio dei settori produttivi e dei servizi essenziali. Con il centrodestra al Governo invece le infrastrutture ripartono, a cominciare dal raddoppio della linea ferroviaria Roma – Pescara, dal potenziamento dell’aeroporto d’Abruzzo e dal reintegro della concessione dell’A24-25 alla società Strada dei Parchi con lo stop all’aumento tariffario“, rende noto il Sottosegretario di Stato al Mit Tullio Ferrante, Forza Italia. E non va dimenticata la cultura: un elenco lunghissimo di finanziamenti per tutto l’Abruzzo viene diffuso dall’ufficio stampa di via del Collegio Romano.
Per Sangiuliano “Abruzzo centro della cultura”
Parla il ministro Gennaro Sangiuliano: “L’Abruzzo è una delle regioni su cui si concentra con maggiore attenzione l’azione del ministero della Cultura. Un territorio ricco di storia e denso di identità. Il suo patrimonio culturale va ampiamente valorizzato e noi siamo in prima linea per farlo. Sono stati attivati da parte del MiC oltre 200 milioni di euro destinati all’Abruzzo, di cui 51 di soli fondi relativi agli anni passati e mai sbloccati fino ad oggi”.
Segue lista degli interventi: gli oltre 200 milioni di euro stanziati da parte del ministero della Cultura per l’Abruzzo sono costituiti da: 61 milioni di euro suddivisi in interventi sulle ‘’Strategie e piattaforme digitali per il patrimonio culturale’’, ‘’Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi’’ (5,1 mln); ‘’Miglioramento dell’efficienza energetica, in cinema, teatri e musei’’(5,2 mln); ‘’Attrattività dei borghi’’(23,2 mln); ‘’Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale’’ (6 mln); ‘’Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)’’ (16,4 mln); ‘’Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde’’ (2,7 mln); la linea dedicata alla ‘’Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”. Una pioggia dorata. Tutto è pronto per il gran finale.
La chiusura con ministri e governatori alleati
E se dagli avversari va la Todde, Marsilio chiude con i governatori del centrodestra di altre regioni. Senza farsi sottrarre il palco dai big, già salutati martedì scorso. Giovedì è stato il turno dei ministri Lollobrigida, Valditara, Casellati, Locatelli e ancora Salvini. Dopo cinque anni a Palazzo Siloni, Marsilio si è detto fiducioso di poter continuare il suo lavoro. Anche la premier, ieri, è tornata a ribadire pieno appoggio a Marsilio “Penso che abbia governato molto bene. Quando accettammo la sfida di guidare l’Abruzzo qualche anno fa decidemmo di affrontare la sfida delle infrastrutture in Abruzzo, una regione al centro dell’Italia ma isolata”. Domenica notte sapremo se il collegamento con Palazzo Chigi sarà ancora diretto.
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