L’Abruzzo resta al centrodestra. Vince il governatore uscente Marco Marsilio che rompe il ‘giochetto’ dell’alternanza in regione e ottiene il secondo mandato consecutivo imponendosi con il 53,59% dei consensi rispetto al 46,41% di Luciano D’Amico, candidato del campo extra largo, da Alleanza Verdi-Sinistra ad Azione e Italia Viva (passando per M5S e Pd).

“Scritta una pagina di storia, governerò per altri 5 anni” ha annunciato intorno alle due di notte l’esponente di Fratelli d’Italia (è tra i fondatori del partito di Giorgia Meloni) che venerdì, al termine dell’ultimo comizio, aveva promesso che “all’una di notte, massimo alle due, li avremmo mandati a dormire con dieci punti di vantaggio. Qualcuno ci ha sottovalutato e a mezzanotte ancora raccontava di un testa a testa che non è mai esistito, se non nei sogni di chi ha provato ha raccontare un altro Abruzzo”.

Abruzzo, Marsilio: “Campo largo non è futuro”

“Il campo largo – chiosa Marsilio – non è il futuro dell’Abruzzo, perché era il suo triste passato. Il campo largo non sarà il futuro dell’Italia. Mai nei 30 anni precedenti un’amministrazione uscente era stata riconfermata per un secondo mandato. È stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro”.

Astensione più forte delle passerelle

Un risultato che ha diverse chiavi di lettura: in primi quello dell’affluenza. Nonostante le passerelle di esponenti del governo, ministri, vicepremier ed esponenti dell’opposizione, con Conte fermatosi più giorni in Abruzzo, un cittadino su due non è andato a votare. Il dato finale sull’affluenza è misero: appena il 52,2% degli aventi diritto, rispetto al 53,1% del 2019. Un fallimento della democrazia che non ha subito scossoni nonostante le promesse di stanziamento di ingenti risorse economiche in Regione.

Abruzzo, il dato dei partiti

Un secondo aspetto da considerare è quello del dato dei singoli partiti che cristallizza una tracollo totale del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Non decolla la Lega che resta sotto l’obiettivo minimo (8%) mentre si registra l’exploit di Forza Italia (13,2%) che in Abruzzo ha una tradizione favorevole.

Nelle 1.634 sezioni Fratelli d’Italia è il primo partito con il 24,10%. Nel 2019 ebbe il 6,5%, alle politiche del 2022 il 27,9%. La lista Marsilio Presidente ottiene il 5,72%. Forza Italia ottiene il 13,44% (nel 2019 ebbe il 9%, nel 2022 l’11,1%).

Delusione per la Lega di Mateo Salvini, già sotto la lente di ingrandimento interna del Carroccio. Il partito ottiene il 7,56%. Nel 2019 ebbe il 27,5%, nel 2022 l’8,1%. Un risultato che posticipa dopo le Europee di giugno una riflessione interna. Noi Moderati conquista 2,68%: alle politiche 2022 ottenne lo 0,7%. Unione di Centro (UDC) chiude con l’1,1%.

M5S e Lega sotto l’8%

Nel campo extra largo il Partito Democratico conquista il 20,29%: nel 2019 ebbe l’11,1%, nel 2022 il 16,6%. Buon risultato per la lista Abruzzo Insieme-D’Amico Presidente che raggiunge il 7,6%. Alleanza Verdi e sinistra ottiene il 3,57%: alle politiche si fermarono al 2,7%. Azione e Socialisti Popolari riformatori hanno il 4%: alle politiche in Abruzzo Azione e Italia Viva ottennero il 6,3%. Riformisti e civici si fermano al 2,8%. Tonfo totale del Movimento 5 Stelle che ottiene meno della lista di D’Amico, ovvero un misero 7% per cento. Nel 2019 aveva il 24%, alle Politiche 2022 era sceso al 18,4%.

Un risultato, cui si aggiunge il 7.8% conquistato in Sardegna nelle scorse settimane, che inviterà l’ex premier Conte a più di una riflessione.

Redazione

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