Elezioni americane 2024, Trump in vantaggio in tutti Stati chiave, staff Harris: “Dormiamo e chiudiamo in bellezza”. Musk: “Gioco, partita, incontro”

Chi vincerà tra il repubblicano Donald Trump e la democratica Kamala Harris? Stati Uniti al voto per l’elezione del 47esimo presidente con i seggi che chiuderanno non tutti alla stessa ora: si va da mezzanotte alle sette del mattino (ora italiana). La sfida tra i due candidati si deciderà nei sette Stati in bilico (Georgia, North Carolina, Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Arizona e Nevada) dove si preannuncia un testa a testa tra Harris e Trump.

Per diventare presidente bisogna ottenere almeno 270 dei 538 grandi elettori, i delegati che compongono il collegio elettorale che elegge Presidente e Vicepresidente (Tim Walz per i democratici e JD Vance per i repubblicani). I grandi elettori sono eletti su base statale e il loro numero, 538, è pari alla somma dei senatori (100, due per ogni Stato), dei deputati (435, assegnati proporzionalmente al numero di abitanti residenti in ciascuno Stato) e dei tre rappresentanti del Distretto di Columbia in cui si trova la capitale Washington. Prima del 5 novembre hanno già votato (di persona o per corrispondenza) circa 77 milioni di americani.

LA DIRETTA – Parziale Grandi Elettori (vittoria a 270): 230 Trump – 210 Harris

Ore 5:50 –  WP: “Harris ha ancora possibilità”

Trump avanti negli Stati chiave ma resterebbe solo “leggermente favorito per la vittoria nel collegio elettorale” con “la democratica Kamala Harris ha ancora una possibilità di vittoria”. Questa la previsione del Washington Post basata – precisa la testata – “sui voti conteggiati finora, insieme ai risultati storici e ai dati demografici”. Stando all’infografica del Wp attualmente Harris ha finora conquistato 205 grandi elettori contri 230 dello sfidante repubblicano. Stando alla forchetta prevista, la Harris potrebbe ottenere dai 215 ai 303 elettori e Trump dai 235 ai 323. Nelle competizioni “chiave”, conclude la testata, i candidati sono ancora troppo appaiati per dichiarare un vincitore.

Ore 5:49 – Harris vince in Virginia e riduce gap

Kamala Harris vince in Virginia, secondo la Associated Press, aggiungendo 13 voti elettorali al suo pallottoliere. E’ la terza volta che Donald Trump perde lo stato di Old Dominion dove il candidato democratico non perde dal 2008.

Ore 5:40 – Stati in bilico: Trump vince in North Carolina

Trump si è aggiudicato i 16 grandi elettori dello Stato della Carolina del Nord. Lo scrive l’emittente televisiva “Cnn” sulla base delle proprie proiezioni. La Carolina del Nord è il primo dei sette Stati cruciali per l’esito delle elezioni presidenziali assegnato dai media Usa a uno dei due candidati.

Ore 5:32 – Voto popolare: Trump 52%

Nel voto popolare, La Cnn da’ Donald Trump al 52% con 54 milioni e 802.384 voti contro i 49 milioni e 8.607 voti di Harris, al 46,5%. Se il dato dovesse essere confermato rappresenterebbe una vittoria ancor più schiacciante.

Ore 5:30 – NYT: “Trump vince al 90%”

Il New York Times attribuisce a Donald Trump il 90% delle probabilità di vincere le presidenziali americane. Il risultato finale previsto è di 301 grandi elettori rispetto ai 237 di Kamala Harris.

Ore 5:25 – Staff Harris: “Dormiamo un po’ e chiudiamo in bellezza domani”

Comunicazione da interpretare quella mandata dallo staff di Kamala Harris secondo cui serviranno ancora ore per avere un dato più attendibile sugli Stati del cosiddetto ‘Blue wall’ (Wisconsin, Michigan e Pennsylvania). E’ quanto scrive Jen O’Malley Dillon, responsabile della campagna elettorale della candidata democratica, secondo la quale la corsa alla Casa Bianca non entrerà nel vivo prima della mattina americana quando, appunto, i dati degli Stati del Blue wall saranno più completi. “Dormiamo un po’ e prepariamoci a chiudere in bellezza domani”, ha scritto Dillon.

Ore 5:10 – Trump avanti in tutti gli Stati chiave

Donald Trump è avanti in tutti gli Stati in bilico dove al momento prosegue lo spoglio dei voti. L’ex presidente, secondo i dati dell’Ap riferiti dal New York Times, è avanti in Pennsylvania (51%-48% col 72% dello spoglio), Michigan (52-47 col 30% dello spoglio), Wisconsin (51-48 al 63% dello spoglio), Georgia (51-48 col 93% dello spoglio), North Carolina (51-48 all’88% dello spoglio) e Arizona (49,7-49,5 al 53% dello spoglio). Mancano i dati dell’ultimo Stato in bilico, il Nevada. Ma con questo trend Trump è verso la rielezione alla Casa Bianca.

Ore 5 – Musk sentenzia: “Gioco, partita, incontro”

“Game, set and match”, gioco, set e partita: così Elon Musk, sostenitore di Donald Trump, esulta su X a questo punto dello scrutinio nelle elezioni Usa.

Ore 01:33 – Trump vince West Virginia e conquisa 4 seggi

Cnn assegna il West Virginia, con i suoi 4 seggi elettorali, a Donald Trump, che passa ora a 23 grandi elettori contro i 3 assegnati a Harris

Ore 01:20 – Spoglio in corso in Georgia: Trump in leggero vantaggio

Arrivano i primi dati della Georgia, primo stato in bilico che garantisce ben 16 grandi elettori. Trump secondo le prime proiezioni sarebbe in leggero vantaggio su Harris. Nelle elezioni del 2020 ci fu scontro fino all’ultimo voto e per un soffio vinse Joe Biden a cui andarono 2.473.633 (49,5%) voti contro i 2.461.854(49,2%) presi da Donald Trump.

L’ex presidente è dato in leggero vantaggio anche in Florida (30 grandi elettori)  mentre in  Virginia (13 grandi elettori), secondo le proiezioni della Cnn, Kamala Harris sarebbe in vantaggio con il 49,9%. Donald Trump, dato inizialmente in testa, risulta ora al 48,6%. Si assottiglia intanto il vantaggio di Harris in New Hampshire, dove la vicepresidente è ora data al 57,4% contro il 42% di Trump.

Ore 01:10 – Trump vince in Kentucky e Indiana, Harris avanti in Vermont

Secondo le proiezioni della Cnn, Donald Trump si è aggiudicato gli 8 grandi elettori del Kentucky dove aveva già vinto nel 2020, col 62% delle preferenze e gli 11 dell’Indiana.

Harris invece è data in vantaggio nel Vermont che assegna tre grandi elettori.

Ore 00.50 – Exit poll Cnn su opinione positiva: Harris 46%, Trump 42%

Circa il 46% degli elettori americani ha un’opinione positiva della vicepresidente Kamala Harris ma non dell’ex presidente Donald Trump, mentre una quota leggermente inferiore, circa il 42%, ha un’opinione positiva di Trump, ma non di Harris. E’ quanto rilevano gli exit poll effettuati dalla Cnn. Circa l’8% degli elettori a livello nazionale ha opinioni negative su entrambi i candidati.

Ore 00.45 – Prime proiezioni: Trump avanti in Indiana e Kentucky

Proiezioni Indiana: Trump 71%, Harris 26,8%
Proiezioni Kentucky: Trump 64,8%, Harris 34%

Al momento nessuna sorpresa dai primi dati reali che giungono da questi due Stati considerati a trazione repubblicana. Nel complesso, i due Stati assegnano 19 voti nel Collegio Elettorale.

Ore 00.30 – Musk con Trump a Mar-a-Lago

Elon Musk è con  Donald Trump in Florida per seguire la notte elettorale. Lo hanno confermato a Fox news fonti informate, dopo che il New York Times aveva dato per primo la notizia. Il patron di Tesla e SpaceX, tra i maggiori finanziatori della campagna del candidato repubblicano, sarà insieme a Trump, alla sua famiglia ed ad una ristrettissima cerchia di amici nella residenza del tycoon a Mar-a-Lago.

Ore 00.00 – Quando sapremo i risultati delle elezioni

Le prime, importanti, indicazioni potrebbero già arrivare all’alba del 6 novembre (in Italia) ma è probabile che si procederà con i riconteggi. Nel 2020, Joe Biden fu dichiarato vincitore quattro giorni dopo l’Election Day. Nel 2016, Trump fu dichiarato vincitore quando in Italia erano circa le 9 del mattino seguente. Nel 2012, Barack Obama ottenne di fatto il secondo mandato quando in Italia era ancora notte. In ogni Stato, le dispute sul voto dovranno essere risolte entro l’11 dicembre. Il 17 dicembre si riunisce quindi in ogni Stato il collegio elettorale degli Stati Uniti che voterà per eleggere formalmente il presidente. Entro il 25 dicembre, i loro voti saranno inviati al Senato, dove saranno contati in seduta comune dal nuovo Congresso il 6 gennaio, quando sarà proclamato il nuovo presidente, che presterà giuramento e si insedierà il 20 gennaio.

Ore 23.58 – L’elenco della chiusura dei seggi, Stato per Stato

Mezzanotte: Indiana (parziali) e Kentucky (parziali)
Ore 1: Alabama (parziali), Florida (parziali), Georgia, Indiana (finali), Kentucky (finali), New Hampshire (parziali), South Carolina, Vermont, Virginia.
Ore 1:30: New Hampshire (finali), North Carolina, Ohio, West Virginia
Ore 2: Alabama (finali), Connecticut, Delaware, Florida (finali), Illinois, Kansas (parziali), Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan (parziali), Mississippi, Missouri, New Hampshire, New Jersey, North Dakota (parziali), Oklahoma, Pennsylvania, Rhode Island, South Dakota (parziali), Tennessee, Texas (parziali), Washington, D.C.
Ore 2:30: Arkansas
Ore 3: Arizona, Colorado, Iowa, Kansas (finali), Louisiana, Michigan (finali), Minnesota, Nebraska, New Mexico, New York, North Dakota (finali), South Dakota (finali), Texas (finali), Wisconsin, Wyoming
Ore 4: Idaho (parziali), Utah, Montana, Nevada, Oregon (oregon), Utah
Ore 5: California, Idaho (finali), Oregon (finali), Washington
Ore 6: Alaska (parziali), Hawaii
Ore 7: Alaska (finali)

Cosa si vota

Gli americani voteranno per rinnovare tutti e 435 i seggi della Camera (il mandato dura due anni) e un terzo del Senato, quest’anno 34 seggi, dove il mandato dura sei anni. Al momento, i democratici hanno in mano il Senato – riconquistato alle Elezioni del 2020 – con 51 seggi, contro i 49 dei conservatori. I repubblicani hanno invece la maggioranza alla Camera, riconquistata nel 2022, con 220 seggi contro i 212 del partito avversario  (3 i seggi vacanti). Si vota anche per l’elezione di 11 governatori, migliaia di cariche statali e locali e quasi 150 referendum: i cittadini saranno chiamati a esprimersi sull’aborto in 10 Stati, in particolare negli Stati in bilico di Arizona e Nevada, in quattro sulla legalizzazione della marijuana e in Arizona per approvare misure più stringenti sull’immigrazione. Il sistema di elezione presidenziale negli Stati Uniti è indiretto. I cittadini non votano direttamente per il presidente, ma eleggono i grandi elettori, che successivamente voteranno per il candidato presidenziale.