Tre settimane dopo lo scioglimento inaspettato dell’Assemblée Nationale, i francesi sono chiamati al voto per il primo turno delle elezioni legislative, che rinnoveranno i 577 seggi parlamentari. Saranno coinvolti 49 milioni di elettori, con le urne aperte fino alle 20 di stasera, momento in cui il panorama politico potrebbe risultare suddiviso in tre blocchi: l’estrema destra di Marine Le Pen (tra il 35-36,5% dei voti), il Nuovo Fronte Popolare (tra il 27,5-29%) e la coalizione Ensemble che fa capo a Emmanuel Macron (circa il 20,5-21%).

Verso un’affluenza altissima

Si prevede un’affluenza tra il 65% e il 67% (rispetto al 47,51% del primo turno delle legislative del 2022), come non si vedeva dagli anni ’90. Una situazione che fa pensare a una possibile maggioranza assoluta (almeno 289 deputati) per l’estrema destra e i suoi alleati di Eric Ciotti, risultato che verrà ufficializzato la prossima settimana al ballottaggio. In quel momento, il Rassemblement National (RN) potrebbe sfruttare le divisioni tra macronisti e sinistra, con la possibilità concreta che Jordan Bardella, 28 anni, diventi il nuovo capo del primo governo di estrema destra in Francia. Il sistema è un maggioritario a due turni. E se al primo, per essere eletti, è necessaria la maggioranza assoluta al secondo basta invece la relativa, ma per accedervi un candidato deve aver ottenuto almeno il 12,5% dei voti. Per questo saranno decisive le prossime ore, quando Macron, a urne chiuse e in vista del 7 luglio potrebbe ritirare i candidati terzi per evitare una dispersione di voti e fermare, al ballottaggio, l’estrema destra.

  • Alle ore 17 l’affluenza è pari al 59,4%, un aumento di venti punti rispetto al 39,4% del 2022 alla stessa ora.

Le speranze di Macron

Se sarà un governo destinato a scontrarsi con il numero uno di Ensemble per altri tre anni (la sua scadenza di mandato all’Eliseo) è tutto da vedere. Il Presidente spera ancora che non emerga una maggioranza assoluta. In tal caso, manterrebbe un ruolo centrale, fungendo da garante delle istituzioni e promotore di un governo di larghe intese. Intanto, i primi a votare sono stati ieri gli elettori di Saint-Pierre-et-Miquelon, un piccolo arcipelago nell’Atlantico settentrionale, seguiti dai cittadini degli altri territori d’Oltremare, fino alla Polinesia. Alta l’affluenza in Nuova Caledonia. Alle 12.00 (le 3:00 in Italia) era del 32,39%.

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