È ancora stallo in Israele dopo la quarta votazione in meno di due anni. Con il 64% delle schede esaminate resta confermato l’empasse fra il Blocco delle destre che sostiene il leader uscente Benyamin Netanyahu e i suoi oppositori. Il partito nazionalista Yemina di Naftali Bennett, che ha sempre mantenuto una posizione intermedia tra le fazioni, è adesso il vero e proprio ago della bilancia per la formazione di un nuovo esecutivo stabile.

Nel complessivo, i sostenitori di Netanyahu – riferisce Haaretz – dispongono di 56 seggi sui 120 della Knesset, mentre Bennett ne ha sette. Senza il suo sostegno il Likud – che si conferma il primo partito con 31 seggi – non avrebbe una maggioranza per sostenere un governo.

“L’unica alternativa ad un esecutivo della destra guidato da me, è un quinto voto”, ha dichiarato Netanyahu commentando la situazione all’uscita dalle urne. Il premier uscente, parlando in nottata ai suoi sostenitori, ha rivendicato una “chiara maggioranza” degli eletti alla Knesset che “condivide” la sua politica e ha annunciato che avrebbe “parlato con tutti i deputati” per cercare di formare un gruppo stabile di supporto al suo governo.

Questa al momento la ripartizione dei seggi. Blocco delle destre: Likud 31, Shas 10, Religiosi Torah 9, Sionismo religioso 6. Totale: 56. Blocco anti-Netanyahu: Yesh Atid (Lapid) 17, Blu Bianco 8, Israel Beitenu 7, Lista araba unita 6, Laburisti 7, Nuova speranza (Gideon Saar) 6, Meretz 6. Totale: 57. Non schierato: Yemina (Naftali Bennett) 7. Durante lo spoglio notturno dei voti era apparso che il partito arabo indipendente Raam (che non si schiera con i due blocchi principali) fosse riuscito a raccogliere 4 seggi. Ma al momento è tornato sotto la soglia di ingresso del 3,25%. Resta dunque in bilico un suo possibile ingresso alla Knesset.

Il voto è stato inoltre contraddistinto dalla più bassa affluenza dal 2013: solo il 67,2% degli aventi diritti si è recato alle urne. Il conteggio è al 70% delle schede, i risultati definitivi sono attesi per il pomeriggio. Nei seggi destinati ai malati di Covid e alle persone in quarantena, nonostante i mezzi messi in campo dallo Stato, solo 1.200 malati su 6.700 hanno votato.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.