Vince il boicottaggio. Affluenza più bassa di sempre (40%) e ballottaggio, in programma il prossimo 5 luglio, tra il finto riformista Masoud Pezeshkian e l’ultraconservatore Saeed Jalili (rappresentante di Ali Khamenei nel Consiglio supremo di Sicurezza nazionale), dopo che nessuno dei due è riuscito a ottenere la maggioranza del 50% più uno. Sono i primi risultati delle elezioni presidenziali farsa in Iran indette dopo la tragica morte dell’ex presidente Ebrahim Raisi, precipitato in elicottero insieme ad altri esponenti del governo.

Meno di un iraniano su due, avente diritto di voto, si è recato alle urne per quest’ultima controversa tornata elettorale. Il dato dell’affluenza fotografa come meglio non poteva la situazione della repubblica islamica dove la repressione degli ultimi anni ha totalmente sfiduciato buona parte della popolazione. Alle presidenziali del 2021 l’affluenza era stata del 48,48%, in forte calo rispetto a quelle del 2017 dove oltre i 73% dei cittadini andò a votare.

Elezioni Iran, i risultati dei candidati

Tornando ai candidati in corsa, secondo quanto dichiarato dal portavoce della Commissione elettorale iraniana, Mohsen Eslami, durante una conferenza stampa trasmessa dalla televisione di Stato, su 24,5 milioni di voti espressi, il riformista Pezeshkian ha ottenuto 10,4 milioni (42,4%) e Jalili 9,4 milioni (38,6%). Quest’ultimo si è imposto sugli altri due conservatori Mohammad Bagher Ghalibaf e Mustafa Pourmohammadi che hanno ottenuto rispettivamente 3,3 milioni e poco più di 206 mila preferenze.

Da oggi, fa sapere il ministero dell’Interno, Pezeshkian e Jalili iniziano la breve campagna elettorale, che si conclude giovedì prossimo, 5 luglio, giorno del voto. Scontato l’appoggio dei due conservatori perdenti a Jalili che riuscirebbe così a superare il candidato riformista. L’ago della bilancia potrebbe riguardare l’affluenza al voto anche sei la maggioranza dei cittadini iraniani che ha boicottato questo primo turno elettorale teme brogli.

Elezioni Iran, attentato a mezzo che trasporta voti: 2 morti

Elezioni segnate anche dal sangue. Due uomini sono morti e diversi sono rimasti feriti dopo  all’attacco sferrato da un commando di uomini dal volto coperto che hanno aperto il fuoco contro un furgone che trasportava sacchi di voti nella provincia del Sistan Baluchistan, nel sud est dell’Iran. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana Irna. L’attacco sarebbe avvenuto in prossimità del centro di Jagikor, nella turbolenta regione del sistan-Baluchistan, dove sono attivi gruppi indipendentisti che non riconoscono l’autorità di Teheran.

Redazione

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