Fiumi esondati, strade allagate, voli dirottati, ferrovie interrotte e scuole chiuse. Il maltempo flagella la Liguria a 10 giorni dal voto che si preannuncia al cardiopalma. La sfida all’ultima preferenza tra Andrea Orlando e Marco Bucci lascia con il fiato sospeso Elly Schlein. Non è una semplice elezione locale, ma una partita che inevitabilmente avrà riflessi sul piano nazionale. E la segretaria del Partito democratico sa benissimo che la sua leadership può essere scalfita in caso di sconfitta. Perché dimostrerebbe ancora una volta quanto sia fondamentale la componente moderata che, tra veti reciproci e rancori personali, si è sfaldata e ha portato Italia Viva a rinunciare alla corsa per le regionali.

Invece mostrerebbe un sorriso a 32 denti se portasse a casa la vittoria: trionferebbe un suo fedelissimo, avrebbe carta bianca per attaccare Giorgia Meloni e per sostenere a gran voce che la luna di mele tra il centrodestra e gli elettori è finita. Anche se, in realtà, non sarebbe un successo completo: ne uscirebbe rafforzato anche Giuseppe Conte, che a quel punto indicherebbe l’esclusione dei renziani dal campo largo come soluzione per essere davvero competitivi. La risposta arriverà lunedì 28 ottobre, alla chiusura delle urne.

Elezioni Liguria, il testa a testa tra Bucci e Orlando

La strategia testardamente unitaria di Schlein è sotto osservazione. E pensare che la sfida era considerata quasi chiusa: l’inchiesta che piomba su Giovanni Toti, le dimissioni del governatore, l’onda giustizialista che avanza. Anime forcaiole in festa. Ma tutto ciò non è bastato: tra i due candidati è testa a testa. Così il centrosinistra spolvera la sempreverde tattica del vittimismo. A partire da Orlando, che lamenta di essere stato aggredito da Bucci e denuncia un livello «da bulletti di terza media». Peccato che non sia andata in scena né una rissa né un incontro di boxe, ma un semplice confronto franco e schietto. L’ultima polemica pretestuosa è nata dalle parole del candidato di centrodestra.

La sua colpa? Aver sostenuto che chi fa figli contribuisce al successo della società, auspicando che tutti possano averne almeno uno. Apriti cielo. Idea medievale, attacco all’autodeterminazione delle donne, visione retrograda e discriminatoria. Ovviamente senza dimenticare l’accusa di patriarcato. E il sindaco di Genova è costretto a replicare a una diatriba surreale: «Pura speculazione di chi travisa le parole. Ho soltanto detto che vorrei che tutti avessero figli. Credo che sia l’augurio di tutti, anche di chi purtroppo non può averli, ma vorrebbe».

Sentiment social: meglio il sindaco di Genova

Il confronto è serrato anche sulla Rete. Da una recente analisi condotta da Adnkronos – attraverso la piattaforma SocialData – emerge che il sentiment verso Bucci tende a essere prevalentemente positivo, mentre per Orlando salta all’occhio un’opinione pubblica più negativa. L’uomo del centrodestra può vantare un engagement quasi tre volte superiore (a testimonianza di una maggiore partecipazione attiva da parte del pubblico nei suoi confronti) e un volume di menzioni superiore al suo avversario, con oltre 9mila citazioni rispetto alle 8.400 dell’ex ministro della Giustizia. La gara è apertissima, ma il nervosismo del Pd e i segnali che arrivano dal Web possono suggerire l’esito finale.