Ha vinto Marco Bucci. E i riformisti, anche quelli che Bucci non lo conoscono e della Liguria non sanno niente, tirano non solo un sospiro di sollievo, ma una insperata soddisfazione. Perché questa elezione, questa vittoria di Bucci non ha una valenza regionale ma nazionale: il centrosinistra ha sbagliato un rigore a porta vuota, dopo che aveva provveduto a sgomberarla. E allora il gol non è solo mancato, ma è un autogol. Clamoroso.

Strategia sbagliata

Elly Schlein si è piegata al M5S nel momento in cui questo sprofonda il suo minimo storico. Giuseppe Conte – un autentico killer di voti – riesce a prendere il cinque per cento nella città di Beppe Grillo, con cui ha appena litigato.

La coppia Schlein-Conte, il Duo Sconfitta, mette in ginocchio il centrosinistra proprio mentre il partito delle manette aveva meglio predisposto le carte. Dimostrando di aver sbagliato la strategia elettorale, le alleanze, i veti sui centristi. Ma forse è proprio il segno che è finito un ciclo, quello del populismo giudiziario che sulla Liguria aveva puntato tutti.

L’incapacità del centrosinistra

Il terremoto della Liguria, sospirato, voluto, costruito, a cosa ha portato? Quel palco osceno sul quale si sbracciavano i leader del centrosinistra nazionale chiedendo le elezioni anticipate, a cosa è servito? E la discesa in campo della Procura, di Report, dei talk show, a che cosa ha portato? Ve lo dico io: a certificare l’incapacità politica di questo centrosinistra, facendo pronunciare gli elettori sul populismo giudiziario. Con una sorta di referendum: volete voi che siano le Procure a sostituire i governatori, a decidere al posto degli elettori? I liguri hanno risposto di no. Una scelta decisiva per la Liguria che suggerirà a qualcuno come gli italiani vogliano dire basta al partito delle manette.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.