La ministra del Turismo, ça va sans dire, ostenta sicurezza. Un classico. Ma, con l’arrivo delle udienze preliminari per le ormai note vicende giudiziarie nei palazzi del potere, è partito il totonomi senza esclusione di colpi. Peccato però che sia tutto interno a Fratelli d’Italia. In pole position per prendere il posto di Daniela Santanchè ci sono Foti, Caramanna e Messina. Ma il vero colpo di fortuna di Giorgia Meloni è che a Salvini e Tajani frega poco o nulla di quella poltrona e quindi non faranno “guerre sante” con la presidente del Consiglio. Altrimenti il governo avrebbe ballato. Oltretutto, come rivelano sempre più spesso a palazzo Chigi, “ma dove vanno Salvini e Tajani senza Giorgia Meloni”? Come dargli torto?

Foglio in vendita? Macché…

Foglio in vendita? Non se ne parla. A dispetto delle voci circolate negli ultimi giorni, ambienti vicini al finanziere-imprenditore Valter Mainetti (impegnato nel rilancio della storica impresa di costruzioni Condotte 1880) fanno sapere che Foglio Edizioni, titolare della testata a cui fa capo il giornale edito dalla Cooperativa presieduta da Giuliano Ferrara, non ha alcuna intenzione di vendere la proprietà della testata. Tra l’altro Foglio Edizioni, guidata da Ilaria Fasano, sta sviluppando la pubblicazione di libri, fra i quali ha editato “A lezione da Aldo Moro” e “C’era una volta il calcio”, nonché la produzione di podcast e di video su opere d’arte. Un motivo in più, spiegano dalle parti di Mainetti, per tenersi stretta la testata.

Elezioni regionali, da cappotto a golfino per Schlein

Liguria, Emilia-Romagna, Umbria. Poteva essere un cappotto, al massimo sarà un golfino. Per la serie: la vocazione della sinistra a farsi del male. Le elezioni per le regionali potevano essere l’avviso di sfratto per il governo di Giorgia Meloni ma, per come si sono messe le cose, difficilmente lo saranno. Elly Schlein ha ottenuto un buon risultato alle ultime europee ma non sembra avere il carisma per portare il centrosinistra alla conquista futura di Palazzo Chigi. Insomma, la coalizione non decolla. Così al Nazareno si rivedono al ribasso le previsioni per le prossime regionali: quel 3-0 che fino a un mese fa, grazie al campo largo, appariva sicuro, adesso – giurano – al massimo sarà un 2 a 1.

Una lite tra giornalisti, finita in maniera un po’ burrascosa, è costata una sanzione disciplinare con relativo giorno di sospensione. I fatti risalgono alla scorsa estate. Tutto sarebbe nato da una differenza di vedute editoriali, che ha portato il noto giornalista a esagerare un po’ nei confronti del collega. Una discussione finita male e che, dopo un iter disciplinare, ha portato a un giorno di sospensione.