“Un leader politico non può predicare l’astensione, ne può tenere segreto il suo voto. Non faremo alleanze, non parteciperemo alla giunta e saremo all’opposizione. La mia valutazione sul PD romano rimane la stessa, ma Michetti a fare il sindaco anche no. Per questo non posso che votare Roberto Gualtieri. Non lo avrei fatto senza la garanzia che non ci saranno 5S in giunta”. Con queste parole Carlo Calenda ha dichiarato il suo endorsement al candidato sindaco di Roma del centrosinistra.

Lo aveva annunciato anche durante la trasmissione televisiva “Otto e mezzo” ospite di Lilli Gruber e lo ha confermato anche su Facebook. La dichiarazione arriva dopo l’esplicita richiesta di Gualtieri. “Con Carlo Calenda ci stiamo sentendo, scambiando messaggi. Rispetto il suo lavoro. Mi farebbe piacere un suo sostegno, non mi sognerei mai di darlo per scontato ma sarebbe la cosa più naturale”, aveva detto in mattinata l’ex ministro dell’Economia, confermando il suo no a esponenti pentastellati in Giunta.

“Trovo estremamente sbagliato bollare la destra come neofascista, è un modo per radicalizzarla – ha detto Calenda in TV – Enrico Michetti è stato votato da tantissime persone, il suo problema non è che sia neofascista, penso sia democristiano. Il problema di Michetti è che è totalmente incapace. Quindi – aggiunge il leader di Azione – il punto su cui battere Michetti è che non c’è un programma per Roma. Quello di Gualtieri invece è troppo conservatore”.

“Ps – ha concluso il post Calenda – Spero che accettino anche il voto di un pericoloso destrorso. E adesso dedichiamoci a costruire un grande movimento riformista nazionale Azione”.

“Carlo Calenda fa un suo percorso politico autoreferenziale e noi glielo lasciamo fare tranquillamente. Siamo orgogliosamente forti della nostra tradizione e della nostra storia. Lui si affaccia adesso alla politica, si è presentato a Roma. Ma essere una forza nazionale è un’altra prospettiva. Quindi, gli auguriamo buona fortuna del suo cammino, ma è molto all’inizio di un cammino politico che possa vantare un percorso nazionale. Quindi, dettare condizioni agli altri mi sembra quantomeno arrogante”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, a margine della sua visita a Ramacca, in provincia di Catania, rispondendo a una domanda sul ballottaggio a Roma.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.