Vorrebbe rappresentare la fazione pacifista russa, Ekaterina Duntsova 40 anni,  ex giornalista televisiva, e intenzionata a candidarsi nelle imminenti elezioni primaverili per sfidare il presidente uscente Vladimir Putin, ma da ieri  è stata  esclusa dalla corsa alla successione. La commissione elettorale ha unanimemente votato per respingerla, appena tre giorni dopo la sua presentazione, adducendo la presenza di 100 “errori” di forma nel suo modulo. Ma il problema sarebbe tutt’altro.

Figura politica indipendente, Duntsova ha cerchiato in rosso, nel suo programma elettorale, la fine del conflitto con l’Ucraina. Finora sono 29 le figure che hanno presentato domanda per candidarsi alla presidenza, ma a seguito di quest’ultima decisione, Putin rimane l’unico candidato ufficialmente registrato.

Duntsova ha annunciato la sua intenzione di appellarsi  presso la Corte Suprema, definendo il verdetto ingiustificato e antidemocratico. Attraverso il suo canale Telegram, ha dichiarato: “Faremo appello alla Corte Suprema, poiché questa scelta non è in linea con la legge”. Le elezioni presidenziali, previste per marzo 2024, rappresentano la prima chiamata al voto in Russia  da quando Putin ha avviato l’invasione dell’Ucraina ormai quasi due anni fa.

Ella Pamfilova, capo della commissione elettorale russa, ha dichiarato che a Duntsova non sarà consentito procedere con la successiva fase di raccolta delle firme da parte di migliaia di sostenitori. “Sei una giovane donna, hai tutto il futuro davanti a te. Ogni insuccesso può essere trasformato in un successo. Ogni esperienza è comunque un’esperienza”, ha detto.

Redazione

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