Giovedì 29 maggio il Sud Africa, il paese più importante del continente e membro del G20, andrà alle urne per quelle che sembrano le elezioni più incerte della recente storia sudafricana. L’African National Congress, il partito di Nelson Mandela e storico dominatore delle tornate elettorali del paese potrebbe non avere la maggioranza per la prima volta. I sondaggisti parlano di un’affluenza record di quasi 28 milioni di cittadini e che potrebbe cambiare gli equilibri di questo determinante paese.

A contendere la vittoria all’ANC c’è lo storico partito Democratic Alliance, maggior voce dell’opposizione che raccoglie i voti della minoranza bianca e soprattutto la nuova formazione politica creata dall’ex presidente Jacob Zuma uMkhonto weSizwe (lancia della nazione in lingua Zulu) che ha molta presa soprattutto nel KwaZulu Natal e che riprende il nome del braccio armato dell’African National Congress durante l’apartheid. Il partito di Zuma, che non potrà candidarsi per la condanna definitiva, punta sull’appartenenza etnica e ha già l’appoggio del re degli Zulu Misuzulu  kaZwlethini. Stando ai primi dati comunque l’African National Congress dovrebbe raggiungere il 45% delle preferenze e per governare avrà bisogno dell’appoggio di alcuni partiti minori.

Violenza Sud Africa: un omicidio ogni 20 minuti, uno stupro al giorno

A queste elezioni va però considerata anche la mina vagante costituita dagli Economic Freedom Fighters di Julius Malema, un gruppo radicale di estrema sinistra che vuole espropriare la terra ai bianchi e distribuirla alla popolazione nera per legge. Il Sud Africa sta attraversando un momento particolarmente delicato a causa dell’estrema violenza che sta dilagando nel paese. Si conta un omicidio ogni venti minuti ed uno stupro al giorno. La presidenza di Ramaphosa ha cercato di frenare quest’ondata, ma ci sono sacche delle grandi città  totalmente fuori controllo. Il paese sta anche vivendo una difficile situazione economica con un terzo della popolazione che non ha un lavoro e addirittura quasi la metà dei giovani disoccupata.

Ci sono continui blackout per i problemi alla rete elettrica e nell’arco del 2023 per 300 giorni i cittadini sudafricani non hanno avuto la corrente elettrica nelle case per alcune ore.  Gli interventi statali di sostegno all’economia delle famiglie in difficoltà non sono serviti ad arginare una povertà dilagante e sono stati tacciati di essere parte di una manovra elettorale in vista di queste cruciali elezioni. Giovedì 29 maggio si eleggeranno i 400 deputati della camera bassa del Parlamento e l’assemblea legislativa delle 9 province sudafricane, sarà poi il Parlamento che eleggerà il nuovo presidente.

Il Sud Africa ha guadagnato le cronache internazionali per la denuncia al tribunale delle Nazioni Unite di Israele e la sua posizione geopolitica è cresciuta con l’adesione al gruppo economico e politico del BRICS, composto da Brasile, Russia, india e Cina, ma queste elezioni possono davvero cambiare la politica sudafricana dopo 30 anni di dominio assoluto dell’African National Congress.

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi