Election Day -12
Elezioni USA, Christine Baranski da ‘Mamma Mia’ al porta a porta per far votare Kamala Harris
È ufficiale: truppe nordcoreane (lo avvampo segnalato due giorni fa) sono presenti in Russia. Lo dice il ministro della Difesa americano Lloyd Austin, aggiungendo prudentemente che ancora non si sa per quale uso i soldati di Pyongyang siano stati fatti arrivare In Russia. Ma il pericolo è quello segnalato dai servizi segreti americani: produrre una campagna di terrorismo in Ucraina e in America subito dopo le elezioni. I blog militari russi sostengono che i reggimenti nordcoreani sono unità di intelligence, rivestiti e mescolati con i battaglioni russi di stirpe asiatica.
Questa notizia ha elevato il livello panico tra gli americani che provengono dai paesi che per mezzo secolo hanno sono vissuti sotto il tallone Russo. Quel panico si trasforma in propaganda elettorale subito dopo il passaggio della conservatrice Liz Cheney tra i sostenitori della Harris, adesso vediamo in fretta e furia formarsi una serie di comitati di elettori figli di polacchi o di ungheresi o dei paesi baltici. Insomma, di tutta quella fascia di non russi che per oltre mezzo secolo dovettero vivere sotto il tallone sovietico.
Lo scopo
Ieri il Sud Corea ha annunciato l’intenzione d’intensificare l’invio di armi all’Ucraina. Il direttore della National Intelligence ha avvertito la Casa Bianca di un piano russo-iraniano con manovalanza coreana per provocare incidenti nei seggi elettorali americani. Lo scopo finale di queste operazioni sarebbe quello di invalidare il voto di molti seggi rendendo incerto o contestabile il risultato del voto.
“Safe and secure”
Gli americani di origine polacca prima di tutti e poi quelli di tutte le terre su cui si estendeva il patto di Varsavia hanno tutti in maggioranza votato repubblicano per sentirsi protetti – “safe and secure” – da una politica capace di resistere e respingere le sfrontate pretese di Mosca. Nella sola Pennsylvania sono ottocentomila, per lo più repubblicani. Ma quando si sono resi conto che Donald Trump – padrone assoluto del Grand Old Party e candidato alla Casa Bianca – è uno sfacciato fiancheggiatore di Vladimir Putin cui promette mano libera nei Paesi ex “satelliti” (come la Polonia) e usa parole sempre più violente verso l’Unione europea e in particolare contro la Germania e la Francia – stanno in fretta e furia creando campagne porta a porta per dissuadere i loro ex connazionali ad abbandonare almeno per una volta i repubblicani e votare Kamala Harris sia per salvare l’Europa e la democrazia americana.
La più attiva e la più popolare è un’attrice famosa, Christine Baranski, vincitrice di due Emmy-award per “Mamma mia” e “The Gilded Age”. Christine si presenta con il suo volto fra i più familiari d’America per una richiesta difficile perché la Pennsylvania è il vero stato chiave ed enigma, bussando alle porte degli americani di origine polacca per convincerli a votare Kamala Harris. Lo fa da una settimana, i video sono virali fra i polacchi di Pennsylvania. Era una star prima, è una super star adesso. La campagna elettorale si combatte ormai con tutti i mezzi e con tutti gli effetti, volgari o solo speciali, dipende dal candidato.
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