Prima Massa ieri sera, poi Ancona oggi. In mezzo tanti centri minori. È l’agenda elettorale di Elly Schlein, in vista del secondo turno delle elezioni amministrative di domenica. È pur vero che a Vicenza, il candidato del Pd, Giacomo Possamai, le ha espressamente chiesto di non farsi vedere, ma per l’appunto gli impegni di Elly sembrano tuttavia un po’ troppo slow.
Anche per l’alluvione in Emilia Romagna, la sua regione, la regione di cui era fino a pochi mesi fa vicepresidente, la segretaria è stata vista comparire all’ultimo, oscurata dall’interventismo di Giorgia Meloni con gli stivaloni nel pantano e suscitando parecchi mugugni tra gli amministratori del Pd. L’ex ministra dem Paola De Micheli – in base a quanto riportato da La Stampa – avrebbe raccontato di come il sindaco di Piacenza, Katia Tarasconi, in una riunione dei giorni scorsi con i colleghi del territorio, avrebbe ritenuto poco rilevante la visita della segretaria. Ed è quella l’accusa che rimbalza tra gli amministratori dem, totale irrilevanza, nonostante Elly avesse una delega, per quanto fumosa al ‘Patto per il clima’. Insomma “anche in Emilia Romagna non l’hanno vista arrivare”.
Quello che iniziano a sospettare molti giornalisti è che Elly Schlein abbia un problema con i tempi della politica. E ricordano l’annuncio un po’ lunare che la segretaria dette per rendere note le sue ‘ferie’. E fu di parola, perché in effetti, poi non si fece più vedere, né sentire, per almeno dieci giorni. Come se il suo Pd dovesse distinguersi per un impegno politico intermittente: ‘un po’ ci sono ed un po’ non ci sono, perché penso ad altro’. Elly in pratica è stata colpita dalla sindrome ‘Ecce Bombo’. In uno dei passaggi più celebri del cinema italiano degli anni 70-80, Michele Apicella, alter ego di Nanni Moretti, esprime i suoi dubbi amletici: “Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate “Michele vieni di là con noi, dai” ed io “andate, andate, vi raggiungo dopo”. Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo”.
Anche la strategia parlamentare riecheggia di un’altra influenza morettiana, stavolta Palombella Rossa, quando l’onorevole Apicella durante una tribuna politica si mette a cantare ‘E ti vengo a cercare’, in fondo è una variazione dei tetti in cui salivano i parlamentari 5 Stelle durante la loro stagione d’oro, quelli del Pd semplicemente escono dall’aula, con una frequenza che ormai è sospetta e confina molto da vicino con il disinteresse, l’astrazione, l’impotenza. Questa è un’altra peculiarità della segretaria: sembra sempre parlare d’altro. La stessa sensazione che ha colpito molti davanti ad una ‘supercazzola’ della segretaria: ‘Ma che stai a dì?’.
Eppure i nodi per Elly stanno per arrivare al pettine: il caso De Luca (che continua da mesi ad essere rinviato) le elezioni di domenica, la posizione sulla Gpa.
Dentro il Pd, la stanchezza prevale su tutto, i riflettori sono tutti puntati sulla segretaria, i parlamentari si annoiano, i pochi oppositori interni si limitano ad aspettare, con un’antica sapienza democristiana che nel Pd di oggi appare molto più banalmente inutile. ‘Elly scarica tutto quello che è successo prima di lei. La nostra storia, quello che ha fatto il Pd prima della sua vittoria, non la riguarda. La segretaria non si rende conto che invece noi c’eravamo, e per questo di fatto ci sentiamo inutili’, commenta con sconforto un senatore. Lunedì intanto, con lo scrutinio delle città al voto, arriveranno i primi verdetti. La scalata di Elly rischierà di essere catalogata come insignificante?