Elly Schlein la vendicativa, toglie a Cuperlo la Fondazione Pd e avvisa Bonaccini: un altro ‘Zingaretti’ si trova

La scoperta, se di scoperta si tratta, è di quelle che fanno gelare le vene nel sangue, almeno leggendo le chat del Pd in queste ore. Avete in mente l’immagine di Elly Schlein? Le sneakers bianche, le giacche colorate, la faccia acqua e sapone, il sorriso largo. Una studentessa universitaria, entusiasta ed un po’ troppo verbosa. Azzerratela, nel Pd stanno facendo i conti con un’altra identità, e non proprio tipica di chi frequenta le assemblee studentesche.

Ovvero Elly è vendicativa, anzi, molto vendicativa. E vabbè che ora gli emiliani vantano di aver messo tutti in guardia, fin dai tempi delle primarie. E anche qualche vecchio europarlamentare, a denti stretti, ammette come la compagna della legislatura 2014-2019, abbia dato filo da torcere, pretendendo sempre un pochino in più del dovuto, dal capogruppo Gianni Pittella e dagli uffici. La disamina che affiora nei ricordi è che la deputata europea Schlein fosse molto ambiziosa, ed in virtù di supposti torti subiti, pronta ad una immediata reazione di ritorsione.

Un trattamento che in queste ore deve essere tornato in mente a Gianni Cuperlo. Lui che curava la Fondazione Pd come un figlio, con la sua erremoscia, con la sua cultura, con il suo ironico savoir-faire. In men che non si dica, Elly lo ha fatto fuori dalla presidenza, facendogli pagare il fuoco amico nel corso delle primarie. Proprio Gianni, l’intellettuale senza tempo del Nazareno, aveva osato contrapporsi alla candidatura del ‘nuovo che avanza’, ovvero lei stessa. E allora sai che faccio? Ti strappo il figlio adorato, la Fondazione, così ti passa quella puzza sotto il naso di certe dichiarazioni irriverenti. Ma la rimozione da sola, non rende l’idea. L’idea è quella che emerge dal tweet dell’ottimo Mario Lavia: “Un nuovo record del Pd: la Fondazione guidata dal più colto di tutti, @giannicuperlo, è passata al meno colto di tutti, @nzingaretti”.


Nicola Zingaretti presidente della Fondazione Pd in effetti è uno schiaffo per il povero Gianni.
L’ex presidente del Lazio, avrà tante altre doti, ma non se ne conosce, diciamo così, il profilo culturale e di approfondimento.

Un trattamento analogo riservato anche all’altra candidata alle Primarie, l’ex ministra Paola De Micheli, esclusa da tutti gli incarichi di vertice. Non che la convivenza con Stefano Bonaccini, sia rose e fiori. Il Presidente dell’Emilia Romagna la conosce da anni, Elly è stata sua assessora, per dire che è al corrente anche delle ‘particolarità’ caratteriali. E dal suo giro stretto che escono infatti i ritratti con più pepe sulla segretaria del Pd. E nessuna sorpresa sull’ultima decisione di Elly Schlein. “Era scontata”, derubricano. Così come scontata è stata l’intervista rilasciata dalla segretaria al Corriere della Sera per l’evento di oggi a Cesena, che riunisce la minoranza interna dem. “Stefano dice che non sarà una corrente”: come dire ‘occhio a come ti muovi Bonaccini’. Che un altro ‘Zingaretti’ da eleggere presidente del Pd, lo trovo in un attimo.