La tragedia a Napoli, la 34enne morta come il fratello mesi prima
Elvira travolta mentre buttava la spazzatura, la rabbia dei residenti: “Di notte via Caracciolo è un circuito fuori controllo”

È una tragedia enorme, la stessa che otto mesi prima è toccata anche al fratello Mustapha. Elvira Zibra, 34 anni, di Pianura, è morta travolta da una moto mentre attraversava via Caracciolo per andare al bidone dell’immondizia e buttare la spazzatura. Aveva da poco finito di lavorare in uno chalet della zona. Era l’una e mezza del mattino quando una moto è arrivata sfrecciando e ha colpito la ragazza. Un impatto violentissimo quello che ha coinvolto anche i due occupanti del mezzo a due ruote (un ragazzo e una ragazza), entrambi finiti in ospedale ma in condizioni non gravi.
Elvira invece non ce l’ha fatta: è deceduta poco prima delle 5 al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli in seguito alle gravi ferite riportate. Vittima della strada come il fratello che il 10 dicembre fu investito e ucciso da un’auto in via Montagnaspaccata che morì dopo 4 giorni di agonia. Sull’incidente sono in corso gli accertamenti della sezione Infortunistica della polizia municipale di Napoli guidata dal capitano Antonio Muriano che ha acquisito le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Al vaglio la posizione dell’uomo alla guida della motocicletta. Elvira viveva a Napoli nella zona della Torretta con il compagno.
Secondo quanto ricostruito da Repubblica, è stata aperta un’inchiesta per omicidio stradale e disposta l’autopsia sul corpo della vittima. Si attendono i risultati dei tossicologici sull’uomo alla guida che è ricoverato per diverse fratture riportate. La ragazza che era con lui non sarebbe in gravi condizioni. Ma il dolore per i familiari di Elvira è enorme. Siamo sconvolti, è un doppio dolore, allucinante – ha detto l’ex cognata di Elvira a Repubblica – era una ragazza dolce, una lavoratrice, aiutava la madre dopo l’abbandono del padre. Due persone uccise e l’assassino di suo fratello è ancora libero. Mio figlio ha perso un papà e una zia, dov’è la giustizia?”.
Molti conoscevano la 34enne che lavorava da pochi mesi nella zona. Le volevano tutti bene e in tanti la ricordano come grande lavoratrice sorridente e instancabile. “Sono stato tra i primi a soccorrerla – racconta un barista della zona – Ho sentito un rumore, sono uscito fuori il bar dove c’erano ancora dei clienti e ho visto la moto a terra con il guidatore e la ragazza che era con lui. Poi ho sentito una voce che urlava da lontano: ‘Venite qua, venite qua’. Sono corso e c’era Elvira, a terra: una scena straziante. Ho preso delle tovaglie dal bar per coprirla, le gambe erano contorte, c’era sangue ovunque”.
Oltre al dolore monta la rabbia tra i residenti della zona: “Le istituzioni devono prendere un provvedimento – dicono alcuni residenti della zona – di notte via Caracciolo è una pista di motociclismo con ’bestioni’ di grossa cilindrata lanciati a cento all’ora che impennano. Sono un pericolo per tutti”. Tra residenti e commercianti c’è chi parla addirittura di “vere e proprie gare, di sfide improvvisate nel cuore della notte lungo un circuito che va da largo Sermoneta a Sannazaro”. “Ma di notte, qui, siamo terra di nessuno – aggiunge una donna – Girano brutte facce, ogni estate è un caos fino all’alba. Siamo stanchi, servono più controlli. E servono i dossi per limitare la corsa di auto e moto che qui sfrecciano a tutte le ore del giorno “.
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