La conferenza
Emanuela Orlandi, la famiglia difende lo zio defunto: “Escludiamo avances, era in vacanza. Il Vaticano sta depistando”
A precisare il comportamento di Meneguzzi è stata Natalina Orlandi: “Con me tentò un approccio, ma non c’era possibilità e tornò sui suoi passi. Escludiamo abbia fatto lo stesso con mia sorella”
“Qualcuno dal Vaticano sta facendo di tutto per spostare l’attenzione all’esterno e per scaricare la responsabilità su altri, addirittura sulla nostra famiglia”. Esordisce con queste parole Pietro Orlandi, a 40 anni dalla scomparsa della sorella Emanuela, nella conferenza stampa programmata all’indomani della scoperta di una presunta nuova pista nel caso, proprio interna alla famiglia e collegata allo zio della ragazza, Mario Meneguzzi, oggi defunto, e ad una possibile violenza. Le precisazioni della famiglia, sono arrivate dopo che il Tg La7 aveva parlato di un carteggio tra l’ex Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli e un sacerdote confessore della famiglia Orlandi: in quelle lettere si tratta proprio il tema delle presunte molestie, che avrebbero coinvolto anche la sorella di Emanuela, a cui Meneguzzi aveva riservato qualche attenzione di troppo .
La furia di Pietro Orlandi si scaglia contro il sistema: “Né il Vaticano né la procura ci hanno mai convocati. Il segreto doveva restare nel confessionale e invece è stato dato alla Segreteria di stato e dalla Santa Sede poi alla procura. Ma era tutto noto. Mio zio? Quel giorno era in vacanza con la famiglia fuori Roma. È stato già accertato. Chi e perché ha tirato fuori questa cosa? Vorrei incontrare Papa Francesco privatamente per dirgli delle carogne che gli girano intorno. Qualcuno all’interno del Vaticano sta facendo di tutto per spostare l’attenzione all’esterno. Diddi? Sta lavorando per arrivare a una verità di comodo, non alla verità”.
La linea della famiglia viene precisata dall’avvocato Laura Sgrò: “Meneguzzi è morto e oggi non si può difendere. Le presunte rivelazioni riguardano in realtà carte già note e in nostro possesso, ci chiediamo perché siano state tirate fuori soltanto ora. Si è fatta macelleria della vita delle persone”.
A precisare il comportamento di Meneguzzi è stata Natalina Orlandi che ha colto l’occasione per chiarire alcune vicende del passato: “Non esiste nessuno stupro”, conferma la sorella maggiore di Emanuela. “Io e mio zio lavoravamo insieme, mi ha fatto delle avance verbali nel 1978 ma quando ha capito che non c’era possibilità è finito tutto là. Sbagliato o giusto che sia, non c’è stato assolutamente altro e infatti le nostre famiglie hanno continuato ad avere rapporti. Non giudico bene quello che fece mio zio. All’epoca lo dissi al mio fidanzato e mio zio non fece più nulla. E poi cosa c’entra con la sparizione di Emanuela avvenuta 5 anni dopo? Dopo le avances verbali che mi fece, è tornato sui suoi passi ed è finita lì. Noi escludiamo che abbia fatto avances anche a Emanuela”. L’uomo è il marito di Lucia Orlandi, sorella di Ercole, padre di Emanuela. “Non mi interessa niente della mia vita messa in piazza, mi interessa di mia zia 90enne e dei figli di mio zio che non sapevano niente”, ha spiegato Natalina.
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