Prima i dissidi per il percorso e l’esito delle elezioni europee di giugno. Poi le dimissioni da vicesegretario di Azione. Dopo ancora lo scontro sul sostegno alla candidatura di Andrea Orlando in Liguria. Quindi un incontro con Antonio Tajani. Sono le tappe principali di un avvicinamento inesorabile verso l’uscita dal partito di Carlo Calenda da parte di Enrico Costa. Il deputato garantista sembra pronto a tornare in Forza Italia, partito con il quale fu eletto per la prima volta nel 2006.

Enrico Costa lascia Azione e torna in Forza Italia? “Di sicuro non vado nel campo largo”

Nessun annuncio ufficiale per adesso, solo rumors e un’indiscrezione de il Foglio secondo il quale Costa, dopo aver incontrato il leader di Forza Italia Tajani, ha deciso di tornare nel suo vecchio partito. L’annuncio, secondo il quotidiano, è “atteso nelle prossime ore”. Non ci sarebbe, invece, un ricongiungimento con Luigi Marattin, fuoriuscito da Italia Viva in contrasto con la scelta di Matteo Renzi di virare a sinistra.

Contattato da il Riformista, Costa ha commentato così: “Il mio pensiero lo conoscono tutti, ma proprio tutti. L’ho sempre espresso senza filtri ed in modo netto, sia nelle sedi di partito, sia all’esterno”. “Sono fermo sulle mie posizioni”, ha aggiunto, sottolineando: “Di sicuro non vado nel campo largo, ne esplicitamente, né implicitamente”. Dichiarazioni che sembrano tutt’altro che una smentita. Anche se poi arriva un parziale passo indietro all’Ansa: “Non commento i retroscena”. Azione rischia così di perdere pezzi, solo mercoledì le indiscrezioni – poi smentite – avevano riguardato Mariastella Gelmini e un suo possibile approdo in Fratelli d’Italia. Così come un’altra esponente in bilico sarebbe Mara Carfagna.

I dissidi con Calenda su europee e Liguria

I problemi per gli ex forzisti sono principalmente due: da una parte l’insuccesso di Azione alle europee, presentatasi da sola (a parte qualche piccola sigla di supporto) e non riuscita a entrare nel Parlamento europeo, rimanendo su percentuali di poco sopra il 3%; dall’altra una tendenza di appiattimento verso il campo largo. Una tendenza percepita da Costa e le altre due parlamentari con il futuro sostegno ai candidati del centrosinistra oltre che in Liguria anche in Emilia Romagna e in Umbria. Tre importanti elezioni regionali a braccetto con i progressisti che non sono state gradite ai tre ex azzurri. Se Azione andrà con il campo largo in tutte e tre “sarà ben difficile sostenere che Azione non sia nel campo largo e quindi a quel punto si aprirebbe una riflessione. Non solo mia”, ha detto Costa. In una recente intervista al Corriere della Sera, alla domanda sulla possibile uscita dei tre parlamentari azionisti, l’ex ministro aveva però risposto così: “Enrico, Mara e Mariastella hanno ruoli politici di primo piano nel partito. Li sanno svolgendo come sempre. Per il resto non sta a me rispondere a gossip che girano da settimane senza riscontri”.

Luca Sebastiani e Aldo Torchiaro

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