Non mi sfugge che Ercolano non sia Ibiza!
Ma la Città di cui sono Sindaco è uno dei pochi luoghi nel mondo in cui è possibile camminare attraverso la Storia.
Dalle Ville e gli affreschi risalenti a duemila anni fa, alle strade che hanno fatto da palcoscenico al laboratorio di moda rappresentato dal Mercato del Vintage di Pugliano, passando per i palazzi e giardini di epoca borbonica; Ercolano è un viaggio nella capacità dell’Uomo di creare bellezza sfruttando le conoscenze del proprio tempo. Già in epoca Romana, qui esistevano case, negozi e ristoranti all’aperto. Nelle regge e nelle Ville Vesuviane, qualche secolo dopo, l’architettura ha lasciato alcune delle più belle costruzioni del Mondo. Eternamente sospeso tra la maestosità del Vesuvio e l’immensità del mare, questo territorio ha affrontato i secoli con la consapevolezza di essere un posto straordinario.
Una Città in grado di regalare panorami mozzafiato e tramonti su uno dei golfi più suggestivi e spettacolari del Mediterraneo.

A Ercolano abbiamo accettato la sfida di guardare al futuro, senza mai dimenticare il nostro passato. Abbiamo accettato la sfida di investire in cultura, turismo e legalità in un territorio che negli anni scorsi è stato violentato dalla camorra.
È un percorso lungo e tortuoso, ma quello che fino a pochi anni fa appariva come un’utopia, oggi è una realtà ed i risultati, anche dal punto di vista sociale, si vedono:
negli ultimi anni il numero dei posti letto a disposizione dei turisti è aumentato da 300 a 2000, tutti B&B; perché i giovani iniziano a crederci ed hanno aperto una stanza della propria casa e l’ha trasformata in struttura ricettiva.
Insomma, finalmente, dopo decenni, intorno al turismo e alla bellezza siamo riusciti a creare ciò che mancava: un vero indotto economico e sociale.
Consentitemi di descrivere qualche nostro attrattore con la passione distaccata di un Sindaco.
Ercolano è la porta di accesso al Vesuvio e, salendo lungo la strada, è possibile ammirare panorami mozzafiato ed un museo di arte contemporanea a cielo aperto, il Creator Vesevo, composto da dieci gigantesche sculture commissionate dal Comune e realizzate – con la collaborazione di Jean Noel Schifano – dai dieci più noti ed importanti scultori europei (Miguel Berrocal, Mark Brusse, Lello Esposito, Alexandros Fassianos, Johannes Grützke, Dimas Macero, Denis Monfleur, Rúrí, Antonio Seguí, Vladimir Velickovic) che, con l’aiuto delle maestranze locali, hanno potuto scolpire per la prima volta nella storia la pietra del Vesuvio.

 

E poi il Parco Archeologico, che rappresenta una bomboniera capace di incantare chiunque passeggi tra le case, le strade, i negozi, i legni e persino i corpi sorpresi dalla eruzione del Vesuvio nel 79 d.c.
Il Parco Archeologico rappresenta una vera finestra sulla ricchezza e la varietà della società romana ed è stato capace di incantare anche il magnate Statunitense David W. Packard, nostro cittadino onorario, erede del colosso informatico HP, che negli anni, ha destinato oltre venti milioni di dollari al recupero e alla salvaguardia dell’antica Herculaneum.
Un bellissimo esempio di mecenatismo culturale e di partenariato tra il pubblico e il privato che consentirà, a breve, l’apertura ai turisti di Villa dei Papiri, appartenuta a Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Gaio Giulio Cesare, e riprodotta in grandezza naturale da Jean Paul Getty a Malibù.
La Villa ha donato all’umanità non soltanto affreschi, statue e pavimenti, ma anche 1800 rotoli di papiri che costituiscono l’unica biblioteca del mondo antico che è giunta fino a noi con documenti originali.

Sarei ingeneroso se dimenticassi di descrivere l’eleganza e il fascino delle ville settecentesche del Miglio d’Oro, come la Vanvitelliana Villa Campolieto, oppure l’eccellenza tecnologica del Nostro Museo Archeologico Virtuale, nel quale – grazie alla intelligenza artificiale e alla innovazione tecnologica – si può passeggiare nella Antica Ercolano così come era 2000 anni fa e assistere alla eruzione del Vesuvio proprio così come la videro i suoi abitanti nel 79 D.C.
Proprio nel Museo, abbiamo celebrato il nostro primo consiglio comunale, per dare un segnale alla Città, ovvero che dalla cultura e dalla nostra storia saremmo ripartiti per creare un futuro diverso.
Ma come dicevo, Ercolano è una esperienza da vivere a 360 gradi e non si può tralasciare il quartiere di Pugliano, con il suo mercato del Vintage, con i suoi colori e i suoi cortili.

A Pugliano facilmente potreste incontrare qualche costumista teatrale o cinematografico impegnato nella ricerca di abiti e costumi risalenti agli anni ’50 da utilizzare per la prossima serie televisiva o per un film da premio Oscar.
Proprio nel quartiere di Pugliano, il 13 agosto, abbiamo organizzato il concerto di Andrea Sannino; abbiamo voluto che cantasse in quel quartiere popolare perché Andrea è nato ed è cresciuto lì, in un vicolo stretto e disperato che si chiama Vico Santa Rosa, nel quale è facile essere distratti dalla camorra e dalla droga. Andrea deve rappresentare un esempio proprio per i tanti giovani di quel quartiere che spesso si lasciano sopraffare dalla rassegnazione, rischiando di diventare preda della criminalità organizzata e del suo welfare.
Rappresenta l’esempio di un ragazzo che ha creduto nel suo talento e nei suoi sogni ed è riuscito a scalare le classifica internazionali con la sua “abbracciame”.
Vi aspetto qui, ad Ercolano, per essere contagiati dal fascino di un territorio unico al Mondo.