Dettagli ancora incerti, ma l’intesa c’è: questo emerge nelle ultime ore rispetto all’intesa che i cinque figli, eredi dell’immenso patrimonio di Silvio Berlusconi, stanno per trovare.

Macherebbero, dunque, piccoli dettagli, ma l’accordo pare sia ad un passo. Dettagli sui quali sono al lavoro i legali dei cinque eredi, ovvero Marina, Pier Silvio, Eleonora, Barbara e Luigi.

I cinque figli di Silvio Berlusconi, dunque, pare siano disposti, secondo le ultime indiscrezioni, ad accettare la loro quota di patrimonio senza usufruire del beneficio di inventario.

Se avessero fatto ricorso a questo espediente di legge, infatti, i tempi si sarebbero allungati e sarebbe stato necessario fare per l’appunto un inventario di tutti i beni: cosa non facile, vista l’ampiezza leggendaria dello stesso.

Le indiscrezioni di chi è vicino alla famiglia Berlusconi dicono, come riporta il Corriere, che Marina e Pier Silvio in qualità di azionisti di maggioranza di Fininvest – con il controllo del 53% delle azioni -, hanno accettato la divisione del patrimonio voluta dal padre.

C’è poi la questione dei lasciti. I lasciti previsti da Silvio Berlusconi, come si è saputo subito dopo la scomparsa dell’ex premier, grazie ad una lettera di suo pugno, ammontano a 100 milioni di euro per il fratello Paolo, 100 per Marta Fascina e 30 per Marcello Dell’Utri

Si sa, inoltre, che Silvio Berlusconi è stato assai preciso nell’indicare chi avrebbe ereditato cosa. Ad esempio, ha voluto assegnare a Marina e a Pier Silvio un terzo del patrimonio ereditario che comprende Fininvest, Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, ma anche tutto il resto.

Berlusconi prese questa decisione già il 2 ottobre 2006 quando era ancora sposato con Veronica Lario, che in quel momento rientrava quindi appieno nell’asse ereditario.

Secondo calcoli approssimativi il valore complessivo dell’eredità sarebbe circa di 4 miliardi di euro, cui vanno ad aggiungersi le favolose ville di Silvio Berlusconi: da San Martino ad Arcore, passando per la Certosa in Sardegna. Proprio relativamente a Villa la Certosa, si sa che un perizia recente la valuta 259 milioni, anche se in passato erano circolate voci di offerte fino a 450.

Queste lussuoe proprietà fanno tutte capo a una holding immobiliare, la Dolcedrago, che sarà ripartita fra gli eredi, secondo le proporzioni stabilite: circa 30% ciascuno a Marina e Pier Silvio, e il 13,3% ciascuno a Barbara, Eleonora e Luigi.

Ci sono alcuni immobili di pregio come la dimora storica di Milano-San Gimignano, il villino «Due Palme» di Lampedusa e Villa Campari sul Lago Maggiore. Per quel che riguarda Villa Campari, si parla di di un valore che si aggira tra i 600 e i 700 milioni.

Silvio Berlusconi possedeva anche delle barche, naturalmente: su questi ultimi beni vigerebbe un tacito accordo tra i figli di Berlusconi per utilizzarle a turno.

Per quanto riguarda, infine, le opere d’arte e gli investimenti personali, il rapporto dovrebbe essere grosso modo il 60% a Marina e Pier Silvio e il 40% a Barbara, Eleonora e Luigi.

Redazione

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