Cinque ore di requisitoria che si sono chiusi con una richiesta di ergastolo, il massimo della pena, per l’omicidio di Ornella Pinto. È stata questa la richiesta avanzata dal sostituto procuratore di Napoli Fabio De Cristofaro nei confronti di Pinotto Iacomino, l’uomo accusato di avere ucciso la moglie, insegnante di sostegno di 40 anni e madre di un bambino di 5 anni, all’alba del 13 marzo 2021 a Napoli.

Un omicidio che ha scosso profondamente la città e che aveva conquistato drammaticamente le prime pagine dei giornali italiani: l’omicidio era avvenuto infatti nonostante la presenza in casa del bambino, con Ornella uccisa da cinque coltellate nell’abitazione di piazza Carlo III nel capoluogo campano.

Il massimo della pena dunque per Iacomino, anche per l’aggravante contestata dalla procura della premeditazione.

A decidere saranno, a metà giugno, i giudici della prima sezione della Corte di Assise di Napoli (presidente Annunziata, giudice a latere Sassone). In aula durante la requisitoria erano presenti anche la due sorelle di Ornella, il padre e la madre, oltre agli avvocati Mino Capsso e Severino. 

Nel corso dell’ultima udienza, sottolinea l’Agi, il sostituto procuratore De Cristofato aveva anche mostrato il coltello usato per l’omicidio, uno di quelli usati nel locale dove lavorava come cameriere. “Quella sera ha preso il coltello ed è corso a casa con l’intento di uccidere – è la tesi sostenuta dall’accusa – in casa è entrato già armato”.

Per la difesa di Iacomino invece il coltello utilizzato per l’omicidio era già in casa, dunque non vi sarebbe premeditazione, con l’omicidio di Ornella che sarebbe avvenuto in cucina: lì Pinotto avrebbe preso una lama dalla credenza e ucciso la moglie in preda ad un raptus.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.