Nel solo 2020 l’Italia ha speso la bellezza di 46 milioni di euro come risarcimenti per ingiuste detenzioni ed errori giudiziari.

È il costo della ‘malagiustizia’ tricolore nei dati evidenziati in un report di ‘Errori giudiziari’ che il deputato di Azione Enrico Costa utilizzerà come ‘base’ per proporre già il prossimo 14 aprile in commissione Giustizia della Camera una proposta di legge “per sottoporre al processo disciplinare quei magistrati, sia il pm che il giudice, che hanno sottoscritto e dato il via libera alle manette agli innocenti”.

Ma cosa dicono i numeri di ‘Errori giudiziari’? Partiamo da un presupposto fondamentale, ovvero la differenza tra ingiusta detenzione e errore giudiziario: quest’ultimo implica l’assoluzione di una persona che, dopo esser stata condannata in via definitiva, viene poi assolta con un processo di revisione; tra i primi invece vi sono coloro che subiscono una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, salvo poi venire assolti.

I CASI DI INGIUSTA DETENZIONE – I numeri (e i risarcimenti) per ingiusta detenzione evidenziano in maniera evidente i problemi e le storture del sistema giudiziario italiano. Dal 1992 al 31 dicembre 2020 sono stati registrati ben 29.452 casi, con una media quindi di 1015 innocenti in custodia cautelare ogni anno.

Numeri che si trasformano economicamente in un salasso per lo Stato: gli indennizzi sono costati oltre 794 milioni alle casse pubbliche, circa 27 milioni di euro l’anno.

Nel solo 2020 i casi accertati sono stati 750, con una spesa liquidata in indennizzi di 36.958.648,64 euro. Numeri in calo rispetto allo scorso anno, quando i casi erano stati 500, ma è probabile, evidenzia ‘Errori giudiziari’, che sul calo sia dipeso il rallentamento dell’attività giudiziaria causa Covid.

GLI ERRORI GIUDIZIARI – Come ovvio, gli errori giudiziari sono in numero nettamente inferiore, vista la necessità di arrivare a sentenza definitiva e ad un nuovo processo di revisione. Guardando al 2020 appena trascorso, gli errori giudiziari sono stati 16, quattro in meno rispetto al 2019.

Ma nella spesa dei risarcimenti l’anno appena trascorso ha fatto segnare un ‘boom’ con una spesa per lo Stato di 9.104.875,44 euro, quasi tre volte in più rispetto a quanto versato alle vittime nel 2019.

Dal 1991 al 31 dicembre 2020 il costo totale per l’Erario degli errori giudiziari compiuti dai magistrati è stato invece di 74.983.300,01 euro per 207 casi accertati.

GLI INDENNIZZI DAL 1991 – Mettendo insieme le vittime di ingiusta detenzione e di errori giudiziari, i numeri fanno impallidire: dal 1991 al 31 dicembre 2020 i casi sono stati 29.659, poco meno di mille ogni anno, per una spesa complessiva di ben 869.754.850 euro, sfiorando di fatto quota 900 milioni di euro.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia