Gli studenti italiani affrontani le prove d'esame 2023
Esami di maturità, un momento che chiude un percorso di crescita
Uno studente di quinta superiore del liceo scientifico di un istituto della bassa bresciana racconta la sua esperienza, in vista delle “Notti prima degli esami”

Caro Direttore,
anche quest’anno siamo alle porte della “Maturità”. Gli scritti saranno il 21 e 22 giugno 2023 e coinvolgeranno tutte le scuole secondarie di secondo grado e circa 536 mila studenti.
Ma cosa è per uno studente la maturità nel 2023? Sono uno studente di quinta superiore del liceo scientifico di un istituto della bassa bresciana e anche per me si stanno avvicinando sempre di più le “Notti prima degli esami”. Mi ritrovo nel pieno del periodo d’attesa e mi sono ritagliato del tempo per riflettere su cosa significa e rappresenta per me l’Esame di Stato. Partendo dal presupposto che sono 5 anni che i professori ricordano quasi tutti i giorni cosa sia e quanto sia importante, mi è entrata in testa l’importanza di questo evento, ma non è che li abbia ascoltati più di tanto, condizionato dal mio ottimismo e dalla mia non curanza, fino a quando il primo giorno di quinta mi sono seduto al mio posto nell’aula e mi sono reso conto di essere all’ultimo anno, perciò ho cominciato a tremare e ad assillare i professori con mille domande. A un certo punto mi sono calmato e ho ragionato, pensando che l’anno fosse lungo e di conseguenza avrei avuto mille possibilità per schiarirmi le idee su cosa mi sarebbe aspettato da lì a 8 mesi circa.
Ma non è stato vero, perché all’improvviso mi sono ritrovato l’8 giugno, all’ultima ora, che non avevo ancora capito il perché Leopardi lo si fa in quinta e non in quarta. Magari capiti nell’anno, come nel mio caso, in cui Italiano ha il commissario esterno e quindi l’ansia si fa sentire maggiormente, poi però ci si calma pensando che come materie interne si hanno filosofia, inglese e matematica. Ho studiato tutto l’anno, tutti e cinque, ma comunque mi ritrovo alla fine che non so dove sbattere la testa perché mi servirebbero giorni lunghi 48 ore piuttosto che 24. Così arriverò all’ultimo giorno prima della prima prova in cui tenterò di mettere in ordine le idee, ma le uniche che mi verranno in mente saranno degne di una seduta da Freud.
Mi renderò conto di essere davanti al primo vero e proprio esame della mia vita, forse uno dei più difficili, anche di più della tesi universitaria, perché la “Maturità” può influire il voto finale, già in parte costruito con il percorso scolastico degli ultimi tre anni, perciò la tensione sarà palpabile e non riuscirò a chiudere occhio. Ma anche questa è la maturità, un mostro a tre teste (prima, seconda prova e prova orale), ma con un cuore dolce, dato che dietro alla ferocia si cela una commissione di professori che sono già stati nella mia situazione e sanno che emozioni proverò in quei momenti. Infine, la maturità è quella “cosa” che ho cercato a definire in pochi pensieri, ma è indescrivibile perché il suo giudizio è soggettivo, può aver regalato mille emozioni positive e mille altre negative; ma è così, è la sua “bellezza”, ed è per questo che per me e tutti gli studenti, presenti, passati e futuri, sarà sempre quel momento che chiude, ha chiuso e chiuderà un pezzo importante della propria crescita ed è l’inizio della vita adulta, quella tosta ma vera.
Buona “Maturità” a tutti e ci risentiamo al termine della prova orale per tirare le somme… Ad maiora!
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