Il racconto
Esplosione di Suviana, il ristoratore e il legame con gli operai: “Erano sempre a pranzo da me, siamo diventati amici. Ora aiutiamo i soccorritori”
“Conoscevo tutti gli operai, sono ragazzi che mangiavano al mio ristorante ogni giorno da quando erano iniziati i lavori di manutenzione, nel lontano settembre 2022. In totale erano una trentina, anche se a lavoro erano di meno”.
Simone Cappi, è il titolare del ristorante “La Spiaggetta” di Camugnano, situato a 300 metri dalla centrale idroelettrica di Bargi e molto frequentato dagli operai feriti, dispersi e deceduti nel tragico incidente di ieri nella centrale idroelettrica sul lago di Suviana. Parla a Repubblica, ancora prima di sapere i nomi degli operai che hanno perso la vita. Descrive il suo rapporto con i lavoratori coinvolti, parlando della terribile scena a cui ha assistito in prima persona: “Abbiamo sentito l’esplosione e visto un gran fumo levarsi dalla centrale, ma è durato poco, perché il vero scoppio è avvenuto all’interno. Poi è stata la volta dei soccorsi”.
Il racconto del ristoratore
Tre morti e quattro dispersi il bilancio fino a questo momento: “Mi sento particolarmente coinvolto – precisa Cappi – . Si occupavano della manutenzione, dei collaudi. Di giorno si davano il cambio e in pausa venivano sempre qua a mangiare. Avevamo un buon rapporto, parlavamo sempre e con alcuni, nel tempo siamo diventati amici. Erano venuti a pranzare qui anche oggi (ieri, il giorno dell’incidente ndr). Ci scambiavamo dei regali culinari, ridevamo… Alla centrale lavoravano uomini di tutte le età, anche un padre e un figlio. Venivano da tutta Italia, dipendenti Enel e operai in appalto”.
Nel corso della mattinata, sono stati resi noti i nomi delle vittime: si tratta di Mario Pisani, 73 anni, residente a San Marzano di Giuseppe (Taranto), Vincenzo Franchina di 35 anni, residente a Sinagra (Messina) e Petronel Pavel Tanase, 45 anni, di nazionalità romena e residente a Settimo Torinese. Pisani il più anziano era un ex dipendente Enel, mentre gli altri due lavoravano per le ditte impegnate nella manutenzione dell’impianto, Abb e Siemens. Le loro salme sono state portate all’ospedale Maggiore di Bologna. I corpi dei tre operai sono stati posti sotto sequestro dall’autorità giudiziaria in vista della probabile autopsia che verrà eseguita nelle prossime ore. Cappi da ieri sera – restano aperto tutta la notta – è restato nel suo ristorante: “Abbiamo preparato panini e bevande per i soccorritori”.
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